DA RE PRONTO A CHIUDERE IL VICTORIA SE RICHIESTO DALLE AUTORITÀ
Salgono le polemiche dopo l'ultima agressione
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il problema, per il sindaco Gianantonio Da Re, è tutto politico. Il dibattito che ruota attorno all’apertura o alla chiusura del locale all’interno del Victoria Sport & City, frequentato in particolar modo dai giovani, è puramente di natura politica per il primo cittadino che difende l’esistenza di questo posto quale «unico centro di aggregazione per i giovani».
«Non lamentiamoci – afferma Da Re – se i giovani vittoriesi vanno a Conegliano, Treviso o a Pordenone. Qua, per qualcuno, bisogna sarar su tut e andare a letto alle otto. Il punto è che la mentalità dei vittoriesi deve cambiare, e io voglio far cambiare questa mentalità». Il riferimento è al passato, al locale Flaming, che chiuse dopo che molte persone si lamentarono per gli schiamazzi continui da parte dei giovani avventori.
Il Victoria Sport & City, quando venne aperto, ottenne dal comune un’autorizzazione provvisoria allo svolgimento dei pubblici spettacoli, un’autorizzazione che ad oggi il comune ha sempre rinnovato. «Se mi viene chiesta una deroga per degli spettacoli la concedo, poi se all’interno viene fatto altro sono fatti suoi (di Cervellin ndr) e sua è la responsabilità. Spetterà ai carabinieri eventualmente definire se ci sono delle anomalie. Se domani mi arrivasse la normativa che mi vieta la concessione della deroga, l’applicherei subito. Penso che fatti come quello avvenuto nel fine settimana succedano in tutte le discoteche d’Italia». Il riferimento è all’aggressione che si è registrata nella notte fra sabato e domenica all’interno del locale, da un lato un giovane aggredito, dall’altro un gruppetto di aggressori stranieri, ancora ignoti ma che i carabinieri di Vittorio Veneto contano presto di identificare grazie alle testimonianze raccolte.
«Forse – ammette Da Re – è la gestione a non funzionare, ma a mio avviso la questione è solo politica. Vorrei ricordare – chiude – che sono stati quelli del PD a far partire il Victoria e la concessione edilizia non si poteva fermare».