"Dall'assessore regionale Calzavara prima ammissione di possibile flop della Pedemontana"
"Ma l’allarme della Corte dei conti su operazione-harakiri viene da lontano”
VENETO - “Martedì in aula, per la prima volta e per bocca dell’assessore al bilancio, la Regione ha ammesso chiaramente che la Pedemontana Veneta può andare in perdita. Un allarme antico, che la Corte dei conti ha fatto ben presente, ripetutamente. A partire dal 2015, quando il sottoscritto era all’adunanza di Roma con i sindaci del territorio, e successivamente con la stipula della terza convenzione del 2017. Meglio tardi che mai: di certo questa ammissione rafforza uno scenario a dir poco preoccupante”. Il commento è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni.
“Dal resoconto della replica che l’assessore ha dato al mio intervento, nel corso del dibattito sulla mozione proposta dal PD per l’esenzione dal pedaggio dei residenti dei 70 Comuni attraversati dall’opera e bocciata dalla maggioranza, emergono queste testuali parole di Calzavara: ‘dal 2023 sapete che c’è un’incidenza nel bilancio della Regione per la copertura di un possibile, in via prudenziale, assorbimento dei primi anni di perdita di questa importante infrastruttura’. Parole inequivocabili, riportate nero su bianco”.
Secondo l’esponente dem “queste dichiarazioni sono ben lontane da quanto sosteneva Zaia a proposito della terza convenzione del 2017, definita da lui come utile a rendere l’opera sostenibile dal punto di vista economico. Non solo il presidente allontanava lo spettro della perdita ma addirittura prometteva che ci sarebbero stati guadagni. La verità è che con quell’operazione Zaia ha tolto il rischio di impresa dal privato caricandolo sulle spalle dei contribuenti veneti. Col risultato che, se i pedaggi saranno inferiori alla quota che per 39 anni la Regione dovrà versare ai privati, l’intera differenza la dovranno pagare i veneti”.
“La corte dei conti lo disse chiaramente e il sottoscritto lo ha puntualmente ricordato dai banchi dell’opposizione: con quella convenzione si poteva andare a sbattere. È evidente - sottolinea Zanoni - che sarà proibitivo avere quei 27 mila veicoli al giorno lungo la Pedemontana per far quadrare conti. Ciò significa che è del tutto probabile che oltre al danno ci sarà la beffa: non solo gli utenti pagheranno i pedaggi più cari Italia, non solo i residenti dei 70 comuni non avranno alcuna esenzione, ma addirittura i contribuenti veneti saranno chiamati, nessuno escluso, a pagare di tasca propria per questa fallimentare terza convenzione. Con i residenti che pagheranno tutte assieme le follie di una operazione economica da harakiri”.