Ecco cosa c'è da sapere sulla nuova ordinanza Covid: occhio allo scontrino del ristorante
Conservare ricevuta o scontrino non è obbligatorio ma permette di dimostrare a che ora siamo usciti da un locale
TREVISO - Nuova ordinanza e questione ristoranti: fino a quando si potrà rimanere a pranzo fuori?
L’ordinanza regionale resa nota ieri segnala di dover tornare a casa (nel Comune di residenza o dimora) entro le 14. Ma poi che succede se si torna oltre l’orario prestabilito?
In questo caso è necessario tenere d’occhio l’articolo 3 dell'ordinanza.
«I ristoranti collocati in Comuni diversi da quello di residenza o dimora possono essere raggiunti entro le 14». Pertanto è possibile pranzare anche alle 14 e oltre.
Continua il testo: «Il rientro presso la residenza o dimora può avvenire anche oltre tale orario, a seguito della consumazione del pranzo».
Pertanto entro le 14 si potrà andare anche al ristorante che si trova in altro Comune. E si potrà rientrare a casa oltre tale orario. Ma ovviamente per il tempo necessario alla consumazione del pranzo e al tragitto.
Questo che significa? Vuol dire che l’orario chiaramente dovrà essere compatibile con la consumazione del pasto.
Quindi, anche se non espressamente indicato dall’ordinanza, per deduzione sarebbe auspicabile conservare la ricevuta o lo scontrino; e tenerli a portata di mano in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Anche in considerazione del fatto che dalle 18 i ristoranti chiudono e l’orario dello scontrino attesta la presenza nel locale.
Chiaro è che se il cliente esce dal ristorante dopo le 14 non potrà di certo far due passi in un Comune diverso da quello di residenza: dovrà tornare nel proprio Comune per non incorrere in sanzioni.
Tutto questo da sabato dovranno tenere d’occhio le forze dell'ordine. Le quali, dopo i numerosissimi controlli eseguiti dell’ultimo periodo sul fronte anti-Covid, dovranno far rispettare anche queste nuove direttive in vigore per il periodo natalizio.
Sotto, in allegato, il modello di autocertificazione scaricabile