Emergenza falde, scatta la petizione
Il Comitato ha già raccolto 350 firme
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO – Una petizione per risolvere il problema dell’innalzamento della falda acquifera a Castelfranco. Come accaduto tre anni fa l’acqua, visto che si è alzato il livello, allaga gli scantinati ed i residenti devono svuotarli continuamente usando della pompe idrovore.
Tra il 2010 ed il 2011 c’erano stati circa 150 immobili danneggiati e si erano calcolati danni per circa 2 milioni di euro, quest’anno, invece, si parla di una quarantina di fabbricati colpiti, per danni stimati al momento in circa 400mila euro. Il Comitato Acqua di Falda ha avviato la petizione per richiedere alle istituzioni tre cose, come si legge nella pagina Facebook dedicata.
«Che sia avviato uno studio geologico sul territorio mirante all’individuazione delle cause dell’innalzamento della falda acquifera – si legge online – Siano avviate opere atte a contenere e possibilmente risolvere il fenomeno dell’innalzamento di falda sul territorio del Comune di Castelfranco, vengano chieste ai fornitori di energia tariffe particolari e/o altre facilitazioni in favore degli utenti coinvolti dal fenomeno in questione».
«Numerose famiglie residenti nel Comune di Castelfranco Veneto e nelle sue frazioni di Treville, Salvatronda e Campigo, a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua di falda, si trovano in uno stato di grave disagio che si sta prolungando da mesi – spiegano i promotori - Il livello dell’acqua ha raggiunto e superato il pavimento di cantine, garage e piani interrati creando allagamenti, danni alle strutture e agli infissi delle abitazioni nonché deteriorando mobilio e beni delle famiglie.
Da mesi sono in funzione, 24 ore al giorno, le pompe per estrarre l’acqua dai locali e dai pozzetti con ingenti costi a carico dei cittadini sia per l’acquisto delle pompe stesse che per le bollette dell’energia elettrica che superano diverse centinaia di Euro ogni mese.
Il fenomeno si è manifestato dopo soli 3 anni dall’ultimo del 2011, pertanto non può essere considerato un evento straordinario. Inoltre il ritorno alla normalità non sembra essere previsto a breve, rendendo quindi la situazione di disagio, di preoccupazione e di ingenti spese estremamente pesante per centinaia di famiglie».