FERMATE QUEI CAPANNONI
Lo chiede il consigliere provinciale Andra Zanoni (IdV) preoccupato per gli effetti negativi sull’ambiente
| Laura Tuveri |
VEDELAGO - A Barcon di Vedelago un terreno agricolo di 90 ettari rischia di essere sacrificata ai capannoni. Andrea Zanoni (nella foto), capogruppo di Italia dei Valori in consiglio provinciale, chiede l’intervento del presidente della Provincia perché non accada.
Il consigliere e ambientalista Zanoni riferisce che la giunta comunale di Vedelago con delibera del 19 maggio 2010, ma pubblicata solo il 7 marzo 2011, ha deciso di avviare un accordo di programma con dei privati che consente la trasformazione di circa 90 ettari di zona agricola (180 campi trevigiani) in zona agro-industriale e commerciale per permettere l’ampliamento della ditta Colomberotto che si occupa di allevamento e macellazione di bovini, l’insediamento di una nuova cartiera della ditta Roto-Cart S.p.a di Piombino Dese (PD) e la costruzione di un centro di distribuzione delle produzioni agroalimentari.
L’accordo prevede anche la realizzazione di un nuovo casello della Pedemontana oltre ad una nuova rete viaria, uno stabilimento per la macellazione di bovini; un insediamento di un’attività industriale per la produzione di carta e prodotti di consumo derivati (l’attività di macellazione e di produzione di carta viene considerata come una industria insalubre di prima classe), uno stabilimento per la produzione di latte in polvere destinato all’alimentazione del bestiame.
E ancora uno stabilimento adibito a centro di raccolta per la lavorazione dei cereali destinati all’alimentazione animale; un edificio adibito a centro di ricerca e sviluppo munito di un apposito laboratorio e un centro distribuzione prodotti agroalimentari. Tutti gli stabilimenti, per limitare l’impatto visivo dovuto ad altezze molto elevate, verranno realizzati a diversi metri sotto il piano campagna, con uno scavo ipotetico di alcuni milioni di metri cubi di ghiaia.
Andrea Zanoni, neo consigliere provinciale e presidente di Paeseambiente, ha presentato una interrogazione in provincia su questo scempio ambientale annunciato e ha dichiarato: “Questo accordo porterà benefici solo a tre o quattro persone mentre porterà grossi disagi agli abitanti di Barcon e una gravissima distruzione di una delle ultime campagne della provincia di Treviso.
L’intento della mia interrogazione è quella di evitare che la provincia deroghi alle norme del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che considerano quest’area come agricola e pertanto non cementificabile per ottenere coi il blocco di questo scempio. Questo progetto è un affronto all’intelligenza di tutti i cittadini trevigiani perché non c’è ragione che tenga nel costruire un’ennesima zona industriale, con tanto di rete stradale al seguito, quando il territorio è risaputamente saturo di capannoni, dove uno ogni cinque di questi attualmente resta vuoto”.
Zanoni ha chiesto a Muraro di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale che lo vedevano difensore del territorio, di sapere quanta ghiaia verrà estratta e il suo valore economico dato che per fare i capannoni sotto il piano campagna di fatto verrà realizzata un’enorme cava non autorizzata, quali azioni intende attuare per salvaguardare i cittadini di Barcon che si vedranno deprezzare economicamente case e terreni, quali azioni intende adottare per dare trasparenza a questo accordo dato che il progetto è stato più volte negato dal comune al locale Comitato Barcon Viva.