Finto matrimonio per regolarizzarsi, ma non poteva: espulso
A destare sospetti sono state le inconsuete richieste che l’aspirante sposa aveva avanzato agli operatori del Comune di Treviso
| Angelo Giordano |
TREVISO - Il Questore della Provincia di Treviso, Manuela De Bernardin, a seguito del provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Treviso, ha disposto l’accompagnamento alla frontiera di un cittadino kosovaro classe ’83.
Sul quarantunenne, espulso dalla Svizzera nel febbraio 2022, pendeva un divieto di reingresso nell’aerea Schengen valido fino al 2025, provvedimento che l’uomo – in passato - aveva più volte provato ad eludere: l’ultima volta a febbraio di quest’anno, quando veniva respinto dalla Polizia di Stato alla frontiera marittima di Bari.
Qualche giorno fa il quarantunenne, eludendo i controlli di frontiera, aveva fatto irregolarmente ingresso in Italia, attraverso il confine italo-sloveno, recandosi nella Marca nel tentativo di convolare a nozze con una cittadina italiana.
A destare sospetto circa la genuinità del matrimonio sono state le inconsuete richieste che l’aspirante sposa aveva avanzato agli operatori del Comune di Treviso, immediatamente segnalate alla Polizia Locale.
Grazie allo scambio di informazioni e alla sinergia operativa messa in campo tra personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Treviso e personale del Corpo di Polizia Locale di Treviso, si riusciva ad accertare il raggiro architettato dal cittadino Kosovaro per regolarizzare la propria posizione, nonostante il divieto di reingresso in area Schengen.
Così, nella mattinata di ieri, prima che l’aspirante sposo si recasse al Comune per le pubblicazioni di matrimonio, veniva intercettato dalla Polizia Locale ed accompagnato in Questura, ove veniva preso in carico dalla Polizia di Stato, che imbarcava lo straniero in un volo con partenza Venezia e destinazione Pristina.
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