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17 ottobre 2024

Vittorio Veneto

Fregona, il traguardo di Alfeo: a 70 anni due maratone in dodici mesi

“Lo sport – dice – è fondamentale. E può risolvere problemi di salute”

| Redazione |

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alfeo zanette

FREGONA - La maratona è una gara massacrante che solo persone preparate e in buone condizioni di salute possono praticare. L’età conta fino a un certo punto: si smette di correre o di fare sport in generale quando la salute inizia a “scricchiolare” con l’avanzare degli anni. Lo scorso 29 settembre Alfeo Zanette, a settant’anni compiuti, ha corso la maratona di Berlino, a meno di un anno di distanza da quella di Atene, disputata il 12 novembre dello scorso anno.

 

Un azzardo, dice. Amici e familiari avevano cercato di dissuaderlo dall’impresa, preoccupati delle conseguenze che poteva avere sulla sua salute, ma lui non ha ascoltato nessuno. In terra ellenica è ritornato a cimentarsi sulla maratona 40 anni dopo aver partecipato alla prima edizione. Sulla sua maglietta usata per la gara si è fatto stampare lo slogan “40 anni dopo, niente è impossibile”. Una notizia appetitosa per la cronaca locale.

 

Il giornale greco Sport News gli ha dedicato un ampio servizio, come fosse un top runner. “Per correre la maratona – spiega Alfeo - ci vuole tempo, costanza negli allenamenti, spirito di sacrificio e tanta passione, quella che fin da giovane ho conosciuto praticando l’atletica, deriso spesso dalla gente”. Nella maratona di Berlino ha impostato una tattica di gara prudente. L’esperienza ha i suoi vantaggi. Conoscendo i suoi limiti, testati nelle giornate di allenamento, ha portato a termine l’impresa correndo per tutti i 42 chilometri, senza mai fermarsi, salvo ai posti di ristoro per dissetarsi.

 

“Nei primi chilometri – racconta - sono stato superato da un’ondata di giovani pimpanti che avevano un altro passo. Li ho lasciati sfogare, ben sapendo che la resa dei conti sarebbe arrivata alla fine. Gli ultimi chilometri sono stati un sorpasso continuo, lasciandomi alle spalle atleti che avevano esaurito le forze e si trascinavano mestamente verso il traguardo”. Nel correre due maratone in meno di dodici mesi - aspettiamo adesso le altre – Alfeo Zanette ha voluto dimostrare che in buone condizioni di salute non ci sono limiti di età per praticare uno sport, inclusa la corsa sulle lunghe distanze. La sua vicenda è un monito per coloro che hanno scelto il dolce far niente invece di fare movimento. I dati Istat sono a questo riguardo impietosi: si calcola che oltre un terzo della popolazione italiana sia sedentaria, con una punta, ma questo si può capire, di 7 su 10 per le persone oltre i 75 anni. Inquietante anche la quota dei “sovrappeso”, intorno al 45% e anche questa percentuale aumenta con l’età. Per Zanette la corsa ha risolto - anche attraverso una dieta - problemi seri di salute di cui era affetto, senza dover prendere farmaci (diabete, pressione sanguigna alta, colesterolo). La corsa quindi come terapia. Non è un caso che l’esercizio fisico sia uno dei pilastri della prevenzione.

 

“La nostra ASL – commenta Alfeo - è molto attiva su questo tema, tanto che promuove, ad esempio, i gruppi di cammino. Lo sport allunga la vita solo se lo si pratica senza strafare, nei limiti concessi da madre natura. Anche questa è una lezione che ho imparato, correndo l’intera maratona con un’andatura costante, senza variazioni di ritmo, nei limiti delle mie possibilità. Arrivato alla fine, in mezzo a tanti giovani gli è stato naturale ricordare il passato, quando avevo la loro età, e ho rivolto un pensiero alla mia generazione, che ormai vive in gran parte in un’altra dimensione, ai mie cari scomparsi e ho alzato le mani al cielo. Il cielo sopra Berlino”.

 


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