In Georgia nasce il Movimento per l'adesione all'Ue
Ieri più di centomila persone in piazza a Tbilisi con le bandiere dell'Unione europea
MONDO - Ucraina e Moldova verso lo status di candidati all'adesione all'Unione europea, la Georgia no, ha raccomandato la Commissione in vista del Consiglio di giovedì e venerdì, dopo che i tre Paesi ne avevano fatto richiesta insieme lo scorso tre marzo, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. In reazione a questo slittamento, è nato il movimento popolare per l'adesione del Paese all'Ue, una iniziativa promossa da partiti all'opposizione, organizzazioni della società civile, giornalisti, sindacati, che ieri a Tbilisi sono riusciti a portare in piazza più di centomila persone.
Shota Digmelashvili, leader del gruppo per la difesa dei diritti umani "Vergogna", ha letto il Manifesto del nuovo movimento in cui si punta esplicitamente il dito contro il fondatore del Partito del sogno della Georgia, l'ex Premier Bidzina Ivanishvili, considerato come l'ostacolo al percorso europeo di Tbilisi. "Se le nostre richieste non saranno attuate, organizzeremo una disobbedienza di massa. Tutte le regioni e le città del Paese si mobiliteranno in una ondata di resistenza non violenta che esaurirà tutti coloro che vogliono bloccare il nostro avvicinamento all'Europa". Bandiere della Georgia, dell'Unione europea, e dell'Ucraina, hanno sventolato ieri di fronte al Parlamento. L'Inno alla gioia ha accompagnato la manifestazione, organizzata per "dimostrare l'impegno dei georgiani per la scelta europea e i valori occidentali" mentre il Premier di Sogno georgiano, Irakli Garibashvili, non ha espresso solidarietà all'Ucraina, dopo l'invasione, e non ha programmato una visita a Kiev. Ai primi del mese, il Parlamento europeo aveva approvato una risoluzione non vincolante in cui si chiede l'introduzione di sanzioni contro Ivanishvili che, senza una carica ufficiale viene considerato il burattinaio di Garibashvili, per il suo "ruolo distruttivo" nella politica e nell'economia della Georgia. La scorsa settimana, il Partito del sogno della Georgia ha espresso "rincrescimento" per la mancata raccomandazione di Tbilisi per lo status di candidato.
La Commissione tornerà ad esprimersi entro fine anno per valutare se il Paese "soddisfa le condizioni richieste, prima di assegnarle lo status di candidato", chiedendo in particolare la fine della polarizzazione politica - che è particolarmente acuta dopo le elezioni del 2020, e vede sui fronti opposti il Partito del Sogno georgiano e il Movimento nazionale unito - progressi sul fronte della libertà di stampa, del sistema giudiziario, riforme elettorali e de-oligarchizzazione. "Sul fronte tecnico, quello del'attuazione dell'Accordo di associazione del 2014, la Georgia è il peggiore dei tre Paesi. Ma su un criterio cruciale, lo stato della sua democrazia, il governo è rimasto indietro", ha commentato l'analista di Carnegie, Thomas de Waal.