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02 luglio 2024

Treviso

Giulia, assistenti sociali: "La violenza di genere non è più un fatto privato"

Domani sarà conferita alla 22enne assassinata la laurea postuma

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Giulia, assistenti sociali:

VENEZIA TREVISO - "Il sorriso di Giulia è impresso in modo indelebile nel cuore di tutti. La giornata di domani sarà occasione per ricordarla, ma anche per tornare a riflettere su un tema davvero ineludibile e per rielaborare il percorso fatto da novembre a oggi": Mirella Zambello, Presidente dell'Ordine degli Assistenti Sociali del Veneto, interviene in occasione del conferimento della laurea alla memoria a Giulia Cecchettin, in programma domani presso l'Aula Magna dell'Università di Padova. "Si è detto più volte che a seguito dell'ondata di commozione suscitata da questo terribile episodio di cronaca, grazie anche all'impegno della famiglia di Giulia, sta nascendo una nuova sensibilità - sottolinea - . Se pare irrealistico pensare che un autentico cambio culturale reale possa consolidarsi in poche settimane, tuttavia, anche noi come assistenti sociali abbiamo registrato una nuova presa di coscienza sul tema della violenza di genere: sono in aumento le segnalazioni da parte di persone esterne alla coppia". Zambello cita il caso "di vicini di casa che consideravano la violenza quasi un fatto privato, un tema di cui non dovevano interessarsi direttamente, e che ora ci chiedono come muoversi o come intervenire".

"Va nella giusta direzione - aggiunge la Vicepresidente Jessica Spader - anche la campagna promossa dalla Consigliera di parità della Provincia di Treviso nei confronti dei medici di base, invitati a informare i loro pazienti sia sui servizi antiviolenza dedicati alle vittime, sia sullo spazio di ascolto dedicato agli uomini che agiscono violenza, per accompagnarli in un percorso di cambiamento. Un progetto promosso con il patrocinio dell'Ordine, che lo ha indicato come buona prassi. Fra le iniziative che vedono l'adesione degli assistenti sociali del Veneto, anche il progetto Orphan of Feminicide che promuove percorsi a sostegno delle vittime di femminicidio e delle famiglie affidatarie". In Veneto, conclude Zambello, molto è stato fatto "e molto si sta facendo sia sul fronte della sensibilizzazione sia sul fronte della presa in carico delle vittime, è necessario però contare su risorse strutturali e su un impegno di tutti nel tempo, per far sì che, scemata l'emozione collettiva, non si torni indietro, ma si compiano altri significativi passi nella lotta alla violenza contro le donne".


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