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26 novembre 2024

Nord-Est

Gli atti del processo Vajont entrano nel Registro della Memoria Unesco 

Per l'Onu è la prima tragedia causata dall'uomo negli ultimi 50 anni 

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Gli atti del processo Vajont entrano nel Registro della Memoria Unesco 

LONGARONE - L'Archivio del processo per il disastro della diga del Vajont, che contiene documenti risalenti al 1900 che hanno dimostrato la responsabilità umana per la tragedia legata alla frana e all'alluvione che il 9 ottobre 1963 provocò la distruzione di interi paesi e la morte di 1.910 persone, è entrato a far parte del Registro della Memoria del Mondo dell'Unesco. L'Archivio è stato incluso nelle 64 collezioni documentarie appena iscritte nel registro Memory of the World, che contiene un totale di 494 collezioni. Il Registro della Memoria del Mondo comprende documenti provenienti da tutte le regioni del mondo custoditi su vari materiali che vanno dalla pietra alla celluloide, dalla pergamena al disco metallico. Un patrimonio emblematico di valore universale conservato per le generazioni future, di cui fanno parte manoscritti persiani illustrati e miniati, archivi architettonici ma anche le opere complete del poeta e filosofo sufi Mawlana, oltre 100.000 registrazioni riguardanti musica, tradizioni urbane e rurali e parole dal 1897 al 1914. Diversi documenti contribuiscono a imparare dagli eventi passati e a promuovere la riconciliazione, tra cui quelli sull'assimilazione dei bambini indigeni in Canada, gli archivi dei massacri nazisti di Babi Yar, così come il film di Claude Lanzmann Shoah dedicato all'Olocausto e le sue duecento ore di filmati d'archivio. In molte parti del mondo, gli archivi documentari sono minacciati, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Inondazioni e incendi hanno distrutto migliaia di documenti cartacei nel corso degli anni, ma anche i materiali audiovisivi sono particolarmente fragili. I nastri magnetici si stanno deteriorando e le macchine utilizzate per leggerli stanno diventando sempre più rare.

L'Unesco sostiene dunque la necessità di uno sforzo collettivo per preservare questa documentazione. Annunciando le nuove iscrizioni proposte da 56 diversi Paesi, la Direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, ha dichiarato" Il patrimonio documentario è la memoria comune dell'umanità. Deve essere protetto per la ricerca e condiviso con quante più persone possibile. È una parte fondamentale della nostra storia collettiva". I documenti del processo sulla tragedia del Vajont, classificata dall'ONU come il primo di 10 disastri causati da errori umani e scientifici negli ultimi 50 anni, appartengono all'Archivio di Stato dell'Aquila, ma sono temporaneamente conservati presso l'Archivio di Stato di Belluno. Oltre alle carte dei processi penali, che hanno avuto luogo tra il 1963 e il 1971, per un totale di 250 fascicoli giudiziari (compresi quelli anteriori al 1900) vi è vario materiale allegato agli atti del processo (campioni di roccia, modelli, registrazioni sismiche, negativi e lastre fotografiche, registrazioni video). Il Vajont Trial Archival Fund, sottolinea l'Unesco, è ampiamente riconosciuto come fonte documentaria di importanza mondiale, come testimoniano le numerose e diverse opere di letteratura scientifica e culturale prodotte negli ultimi decenni. (ANSA)

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