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25 aprile 2024

Treviso

GLI INDIGNADOS TREVIGIANI OCCUPANO PIAZZA INDIPENDENZA

Un centinaio di persone e una decine di tende, anche Treviso urla "no al pagamento del debito"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

GLI INDIGNADOS TREVIGIANI OCCUPANO PIAZZA INDIPENDENZA

TREVISO – Tende, videoproiettore e chitarre. Ma anche tavolini e addirittura un divano-letto. Così ieri sera gli indignados trevigiani hanno occupato piazza Indipendenza. In tutto sono state un centinaio le persone, con moltissimi giovani, che partendo da Internet si sono ritrovate a fianco piazza dei Signori. Sotto palazzo dei Trecento, dal quale è stato calato uno striscione che recitava “People before profit”. “La gente prima del profitto”.

E' proprio questo il succo della manifestazione che nella notte dell’11 dell’11 del 2011, data palindroma presa come simbolo dagli indignati, ha portato la protesta in diverse piazze d’Italia. “Compresa quella di Treviso, città che sino ad ora ha vissuto di ricchezza e che adesso è in preda alla crisi che colpisce studenti, precari e pensionati – spiega Monica Tiengo, una degli indignados – vogliamo decidere noi, non lasciare tutto nelle mani dell’1% dei ricchi o della Bce, così come vogliamo che la città diventi finalmente aperta e partecipata”.

Ieri sera è stato fatto il primo passo. Tanto che una parte degli indignados era anche disposta a dormire sotto la Teresona, in una decina di tende montate per l’occasione. Su questo, però, la questura è stata categorica: le forze dell’ordine sono rimaste per tutta la sera a guardare i ragazzi, ma non avrebbero permesso azioni oltre il segno. Compreso, quindi, il via a un accampamento permanente.

Anche se gli indignati sembrano intenzionati a retrocedere. “In altre città sono state occupate delle banche. Potrà succedere anche qui? Non lo escludiamo, faremo quello che deciderà l’assemblea – mettono in chiaro – preferiamo stare fuori al freddo, piuttosto che a guardare i giochetti della politica”. Con Monti cambierà qualcosa? “Mari o Monti è uguale – chiudono – non è scelto da noi e non è vicino a noi: non vogliamo pagare il debito e vogliamo andare al voto”. E certo martedì prossimo, quando gli indignati torneranno a riunirsi in assemblea, non mancheranno le novità.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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