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29 marzo 2024

Italia

Gli ultimi attimi di Lorenzo. Oggi l'autopsia chiarirà le cause del decesso

| Chiara Rover |

| Chiara Rover |

Gli ultimi attimi di Lorenzo. Oggi l'autopsia chiarirà le cause del decesso

LECCE - «Un ragazzo tra i 18 e i 24 anni con gli occhiali da sole si è teso verso Lorenzo, invitandolo a bere. L'aveva offerto anche a me, perché ballavo al suo fianco, ma gli o ho fatto di "no" con la testa. Dieci minuti dopo quelle due sorsate, si è sentito male». Queste il racconto, stando a quanto riportato sul Gazzettino di oggi, di un'amica di Lorenzo Toma, il 19enne di Lecce morto all'alba di domenica mattina in seguito a un malore mentre si trovava all'esterno della discoteca "Guendalina", a Santa Cesarea Terme, nel Salento.

Oltre alle parole della ragazza, sull'accaduto è emerso pure un video: un'altra amica ha ripreso con il suo cellulare Lorenzo, che mentre balla le dice: «Ho caldo Gloria, che dici, mi tolgo la maglietta? Ma se me la tolgo poi dicono che sono un mazzaro (un cafone)». Sul finire del video, il giovane si accascia privo di conoscenza.

Carabinieri e investigatori sono impegnati in queste ore nella ricerca di chi possa aver passato a Lorenzo quella bottiglietta. Si è proceduto ad ascoltare sia il personale in servizio al bar che i buttafuori. «Se in quella bottiglietta c'era della droga - dichiarano gli amici del giovane - Lorenzo certo non ne era a conoscenza». Sarà l'autopsia di oggi a far luce, finalmente, su cosa abbia ingerito il 19enne. Una delle ipotesi è che qualcuno possa avergli fatto assumere stupefacenti sciolti nell'acqua, in maniera analoga a quanto accaduto al "Cocoricò" di Riccione. Ad ogni modo, per il momento non è prevista per il "Guendalina" alcuna sanzione.

Ha dato le dimissioni intanto il sindaco di Gallipoli, che domenica si era reso protagonista di un tweet sulla morte del ragazzo: "Se le famiglie esercitassero un po' più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare", aveva scritto ieri Errico che poi si era scusato: "Se ho offeso la famiglia chiedo umilmente scusa", aveva detto, "il mio post voleva solo proteggere i ragazzi che hanno bisogno di aiuto per evitare la droga"."Sono rammaricato perché il mio è stato solo un urlo di dolore e disperazione per chi, come me, ha figli e nipoti di quell'età", aveva aggiunto Enrico.

 


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Chiara Rover

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