Governo e Regione dicono sì alla linea Calalzo-Cortina
Un progetto di 150 anni interrotto nel 64
CORTINA D'AMPEZZO - Quello che vedete in foto è l'ultimo treno in partenza da Cortina per Calalzo. Erano le 18:20 del 17 maggio 1964.
Oggi si è deciso il collegamento ferroviario Calalzo-Cortina-Dobbiaco si deve rifare.
"L'Italia ha bisogno di investire sulla ferrovia, lo abbiamo detto dal primo giorno". E' quanto affermato oggi, a Cortina d'Ampezzo, dal ministro per le infrastrutture, Graziano Delrio, partecipando alla firma di un protocollo d'intesa per il ripristino della vecchia linea ferroviaria Calalzo - Cortina fra il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ed il presidente della provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.
"L'Italia ha bisogno di investire tanti soldi - ha aggiunto il ministro - perchè abbiamo perso terreno nel trasporto merci e nel trasporto delle persone. L'alta velocità è un'esperienza di successo - ha aggiunto Delrio - ma possiamo avere bisogno anche in altri settori, come le ferrovie turistiche e come il trasporto delle merci. Per questo - ha concluso - nelle ultime due leggi di stabilità abbiamo messo oltre 17 miliardi per investimenti sul ferro".
L'idea progettuale del collegamento ferroviario fra Calalzo e Dobbiaco, via Cortina, risale al 1865 e reca la firma dell'ingegner Locatelli. La scelta di affrontare la realizzazione dell'opera è del 1905, ma gli eventi bellici trasformano i primi collegamenti a servizi per finalità militari e la fruibilità civile della ferrovia vera e propria è del 1921. Nel 1956, con le Olimpiadi invernali, la linea raggiunge il massimo dello splendore, con picchi di 7 mila transiti al giorno. Il treno ha un unico binario e molte delle sue fermate sono nei cortili dei maggiori alberghi di Cortina e della valle. Risale però al 1960 un incidente grave, ad Acquabona, dove il treno deraglia e provoca due morti e 27 feriti. Nel 1962 si decide di sostituire la tratta Cortina-Dobbiaco con un bus, due anni dopo la stessa scelta si assume per la tratta Calalzo-Cortina.
Buona parte del vecchio percorso ferrovia a scartamento ridotto tra Calalzo, Cortina e Dobbiaco è stato trasformato in pista ciclabile utilizzando ponti, terrapieni e gallerie originali.
Il progetto oggi elaborato dalla Regione Veneto, sulla Calalzo-Cortina, come ha spiegato oggi il presidente, Luca Zaia, ha due varianti. La prima sul vecchio sedime della valle del Boite, sarebbe per il 70% in galleria con una percorrenza di 32 chilometri. L'altra è invece ipotizzata via Auronzo di Cadore, sotto le tre cime di Lavaredo, toccando la quota massima di Cima Banche a 1.523 metri. La differenza di costi fra la prima soluzione, di 32 km (45 minuti di percorrenza), e la seconda, di 50 (60 minuti di percorrenza), è fra 500 e 700 milioni. I 28 km fra Cortina e Dobbiaco costerebbero altri 500 milioni.