IMMIGRAZIONE: DIMINUISCONO LE NASCITE
La crisi colpisce anche gli stranieri
TREVISO - Il saldo demografico in provincia di Treviso, da vari anni, rimane positivo solo grazie all'apporto dei nuovi nati da genitori stranieri, ma anche questo contributo si sta affievolendo.
Lo si evince dal rapporto annuale sui cittadini immigrati elaborato da Anolf-Cisl di Treviso, Caritas e cooperativa sociale "Servire" reso noto oggi alla stampa e che evidenzia, per la prima volta, una diminuzione delle nascite di bambini classificati come stranieri di 139 unità, pari ad un -6,5%. Il fenomeno contribuisce a far registrare un saldo naturale fra gli stranieri positivo per 1.924 unità, cifra che, combinata con la quantità di decessi superiore a quella delle nascite fra i trevigiani di 956 unità, permette alla provincia di conservare un saldo positivo pari a 968, ma in netto calo rispetto al valore di 1.485 dell'anno precedente.
La dinamica, secondo i ricercatori, va posta in relazione con due fattori principali, vale a dire la scelta anche fra gli immigrati di contrarre il numero di nascite a causa della crisi economica ed il ritorno spontaneo di molte coppie, per la stessa ragione, nei paesi d'origine. Nel complesso, se fino al 2007 l'incremento dell'incidenza dei residenti stranieri in provincia di Treviso rispetto all'anno precedente è stato generalmente a doppia cifra, il dato riferito al 2011 è di appena il 2,4%. La popolazione straniera, cioé, continua a crescere (oggi è all'11,8% sul totale, che sale al 17% per i minorenni) ma questo avviene sempre più lentamente.
Un'analisi per etnie, infine, pone in rilevo un aumento del 5% della componente rumena (che rimane la prima, con il 18,8% del totale stranieri) e del 4,3% di quella cinese (7,9%) mentre scendono lievemente le nazionalità più "storiche", come quelle marocchina, albanese e macedone.