SAN ZENONE - L'amministrazione di San Zenone degli Ezzelini è stata chiamata nuovamente in causa. Oggetto del contendere la realizzazione di un impianto di biomasse da 13 milioni di Kwh. Dovrebbe essere realizzato a sud del Comune di Borso del Grappa, a pochi metri dal confine col territorio di San Zenone e l’Oasi naturalistica San Daniele.

Dopo il ricorso al Tar avanzato dal Comune di San Zenone contro i progetti che è stato notificato a fine dell'aprile scorso oltre che al Comune di Borso, anche alle ditte proponenti, alla Provincia e alla Regione, l'amministrazione di San Zenone dovrà presentarsi come parte in causa contro le quattro ditte proponenti (Energam, Biasion Riccarso, V Bake Srl Biasion Sante e Biasion Luca) che in questi giorni hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva del Tar.

Sulla questione anche la Provincia di Treviso aveva annunciato la sospensiva che congelava l'avvio dei lavori: si parla di una zona che appartiene al corridoio ecologico predisposto dalla Provincia attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

"La nostra amministrazione - spiega l'assessore ai lavori pubblici e all'ambiente, Lino Pellizzari - da sempre sensibile alla tutela del territorio, lotterà con tutte gli strumenti per impedire che il progetto si realizzi. Ci presenteremo all'udienza di Roma, sperando nell'appoggio della Provincia di Treviso.

Intanto ci stiamo già muovendo per promuovere tra i diciotto comuni dell'area un Patto per il territorio della Pedemontana del Massiccio del Grappa da presentare in Regione e che tuteli il nostro ambiente ed impedisca la realizzazione di ‘falsi” impianti di cogenerazione che impiegano risorse estranee al nostro territorio, come l’olio di palma, per la produzione di energia".