Indipendenza Veneta, al via sciopero della fame
Niente cibo per attivisti. Solo webcam e qualche tazza di tè
TREVISO - Vogliono essere indipendenti e, per raggiungere il loro obbiettivo, sono diposti a rinuniciare a tutto. Anche al cibo. Soprattutto al cibo. "Gli indipendentisti non sono più disposti a sopportare lo stallo istituzionale nei confronti del referendum per l’indipendenza del Veneto, e da Treviso incomincia lo sciopero della fame fino a che non arrivi risposta dalla Regione Veneto". Sul sito ufficiale di Indipendenza Veneta, vengono rese note le intenzioni di Anna Durigon, 24enne di Zero Branco, e di Maurizio Giomo, 47enne trevigiano. I due, a partire da giovedì 14 marzo non mangeranno più.
Pretendono che, come da impegni presi nel consiglio regionale dello scorso 28 novembre, ci sia un referendum con cui il "popolo veneto" possa scegliere di essere indipendente. "Sono tre mesi che aspettiamo - spiega Anna - e non siamo più disposti a rimanere passivi". “Non sono disposto a vivere come cittadino di serie B - tuona Maurizio Giomo - Non ho intenzione di fermare il mio digiuno finché la Regione non mi dà la possibilità di avere gli stessi diritti di altri cittadini europei.”
Nell'attesa, Maurizio e Anna, rinchiusi nella sede Trevigiana del movimento, si concederanno solo qualche tazza di tè. A sostenerli, il segretario di Indipendenza veneto Lodovico Pizzati "“Per appoggiarli anche diversi di noi faranno una giornata di digiuno da casa". E il candidato sindaco del movimento a Treviso, Alessia Bellon "Sono al loro fianco, sono persone determinate e dimostrano a tutti noi il coraggio che dobbiamo avere", che però non nasconde anche la sua preoccupazione di fronte alla conseguenze che, una simile scelta, può comportare.
Giovedì, dunque, comincia il grande sciopero. Sotto l'occhio di una webcam che vede, e non mente.