TREVISO - La variante inglese del Covid-19 rischia di vanificare gli sforzi del Governo, delle Regioni, degli Uffici scolastici e delle società dei trasporti. Oltre che a disilludere studenti, professori e famiglie: la scuola superiore difficilmente potrà riaprire i battenti il 7 gennaio. “Siamo a ridosso delle vacanze di Natale ed è chiaro a tutti, docenti, dirigenti, studenti e genitori che, almeno nelle scuole superiori, malgrado il disposto del Dpcm del 3 dicembre 2020, le lezioni in presenza non riusciranno a partire per il 75% degli alunni e forse neanche per il cinquanta o il venticinque” – avverte Salvatore Auci, segretario provinciale dello Snals, il sindacato autonomo lavoratori della scuola di Treviso.

Per colpa della variante del virus?

Troppi sono stati gli errori di comunicazione

Ad esempio?

Sostenere che i giovani non si ammalano facilmente e non muoiono in caso di contagio, ha generato comportamenti molto pericolosi tra gli stessi, provocando contagi domestici a catena.

Governo e Comitato tecnico scientifico sulla riapertura a gennaio però hanno sempre dimostrato un cero ottimismo.

Eccessivo, direi.

Tuttavia in Germania e Francia…

Alt: lì il numero di alunni per classe risulta di gran lunga inferiore a quello italiano e la distanza indicata dagli esperti dei rispettivi comitati scientifici tra gli alunni è stata di 1,5 metri, ben lontana da quella utilizzata in Italia.

I lavori del tavolo istituito in Prefettura intanto come stanno procedendo?

Prefetto, Sindaci, Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Treviso, Assessorato regionale ai trasporti e le aziende dei trasporti pubblici locali difficilmente riusciranno ad organizzare in sicurezza la complessità del trasporto pubblico necessario a garantire quanto previsto dal Dpcm. Neanche se ci saranno le risorse economiche a disposizione.

Se invece, come tutti si attendono, si ricomincerà in presenza, è categoricamente esclusa una flessibilità dell’orario scolastico con turni anche pomeridiani?

E’ una ipotesi piuttosto remota. I dirigenti scolastici non potranno organizzare doppi turni a scuola considerato che, oltre ad una maggiore copertura pomeridiana da parte dei mezzi di trasporto, sarebbe necessario implementare l’organico del cosiddetto “personale Covid” sia docente che collaboratore scolastico; quello attuale risulta del tutto insufficiente.

La scuola trevigiana, nello specifico, come sta?

Si avvia verso la pausa natalizia provata dal tanto stress causato dalla didattica a distanza, preoccupata da una forzata ripresa delle lezioni in presenza, senza garanzie di sicurezza personale e in classe né di tracciamento. Per non parlare del servizio di trasporto scolastico.

Il Sindacato della scuola cosa chiede?

Quattro cose: aumentare l’”organico covid”; fornire al personale docente e collaboratore scolastico idonei dispositivi di protezione individuali (mascherine FFP2/FFP3 in primis); prevedere tamponi periodici (max.10-15 gg.); riconoscere un’indennità di rischio biologico per le giornate di lavoro in presenza per docenti e collaboratori scolastici, al pari di tanti altri operatori che in questo momento sono impegnati in prima linea sul fronte covid-19.

Per ritornare alla domanda dalla quale siamo partiti: Babbo Natale porterà agli studenti delle superiori il dono di poter rientrare di persona nei loro istituti dopo le feste?

Far ripartire l’attività didattica in presenza in tutte le scuole è una speranza per tutti: studenti, docenti e famiglie. Purtroppo è anche una pia illusione per il ministro Azzolina.