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20 aprile 2024

Nord-Est

Istituto religioso, la maestra sbaglia film e parte il porno

Scene hard in una quinta elementare nella scuola delle suore

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Istituto religioso, la maestra sbaglia film e parte il porno

VICENZA - La maestra ha inserito la chiavetta nella lavagna digitale per far ascoltare della canzoni agli alunni di quinta ma sullo schermo sono apparse immagini porno. Appena pochi secondi prima del pronto intervento dell'insegnante, ma sufficienti a far scoppiare un putiferio a Vicenza dopo il racconto di quanto avevano visto in classe fatto ai genitori da alcuni ragazzini.

 

"E' stato un incidente" ha detto il preside dell'istituto, gestito da religiose, ricostruendo con la stampa locale quanto accaduto lunedì scorso. Secondo il racconto del preside, la maestra ha detto di aver ricevuto la chiavetta dalla mamma di uno studente di un'altra classe. Convinta che contenesse delle canzoni degli anni '80 l'ha collegata alla lavagna digitale, ma nella chiavette c'erano immagini di un film porno. Adesso nella scuola, anche grazie alla psicologa che collabora con l'istituto, si svolgeranno incontri per far capire quanto successo e fatte delle lezioni sull'affettività. Alcuni genitori, però, starebbero valutando se rivolgersi agli avvocati per stabilire se sono possibili o meno azioni legali.

 

"Quella della psicologa ci è sembrata la soluzione migliore - ha spiegato il preside Pietro Sergio Cervellin - perché in questo modo i genitori sono ora preparati nel rispondere ai loro figli qualora venissero rivolte ulteriori domande sull'episodio. La psicologa ha risposto alle domande e a ulteriori quesiti da parte degli stessi genitori. Non è mai stata presa in considerazione l'ipotesi che la psicologa potesse parlare direttamente ai bambini, ai quali le prime spiegazioni sono state date dalla stessa maestra subito dopo che è avvenuto il fatto".

 

"E' stato un incidente - ha poi ribadito il preside - i più dispiaciuti e amareggiati sono stati proprio i genitori che avevano dato in mano al loro figlio la chiavetta 'incriminata' Usb con registrate canzoni del passato". Il preside ha quindi spiegato che quella giunta alla maestra era una chiavetta che una mamma ha consegnato al proprio figlio, della classe coinvolta e non di un'altra classe come appreso in un primo momento, che il ragazzino ha portato all'insegnante. "La piccola memoria - ha sottolineato Cervellin - non era però una di quelle di cui avevamo dotato ogni studente a inizio anno. Con il 'senno di poi' sarebbe stato meglio controllare prima: da adesso in poi verrà fatta questa procedura, ma non c'è bisogno di nessuna circolare agli insegnanti, anche loro sono dispiaciuti per la vicenda"

 

"Stiamo valutando - ha concluso il preside - se promuovere un altro incontro con i genitori, eventualmente per chiarire ulteriori aspetti della vicenda, che per noi è stato un incidente, possibile con le nuove tecnologie e con il passaggio di chiavette da una persona all'altra. Il fatto è stato ricostruito e chiarito nei dettagli e non ha lasciato punti oscuri".

 



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