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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

"Italia esempio di unità e fratellanza"

Commemorazione del 4 novembre in piazza del Popolo

| Irene Lucarelli |

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| Irene Lucarelli |

VITTORIO VENETO - Attenzione delle autorità rivolta agli studenti, presenti ieri alla commemorazione del 97esimo anniversario della fine della Grande Guerra: «Cari studenti, il 4 novembre rappresenta non solo la fine della Grande Guerra, ma anche un occasione per ricordare l'importanza che le forze armate hanno ancora oggi nella nostra società; ricordiamo però anche l'importanza di un'Italia e di un'Europa unite e democratiche, fortemente volute da quanti hanno sacrificato le loro vite in nome dei valori di democrazia, giustizia e pace. Commemorando il 4 novembre non intendiamo esaltare l'Italia in guerra o la guerra in sé, tutt'altro: non potrà mai essere così perché la nostra Costituzione ­ punto di riferimento per il nostro agire quotidiano ­ afferma che "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli"».

Una cerimonia, quella di ieri, fatta per onorare l'unità del nostro Paese, senza dimenticare la necessità dell'accoglienza: «Sentiamoci orgogliosamente legati alla nostra terra ­ - prosegue il Sindaco Roberto Tonon - ­ alla nostra cultura e alla nostra gente, ma dobbiamo sentirci legati anche alla nostra Italia, aperta all'accoglienza di altre culture. Quindi, orgoglio nazionale mai disgiunto dalla cultura dell'accoglienza, fiducia nelle istituzioni e nei loro rappresentanti, fiducia in un futuro migliore per noi e per i nostri figli, e per i figli di quelli che, mossi da questa speranza, hanno lasciato la loro terra e i loro affetti».

 

La celebrazione si è svolta alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, tra cui il prefetto di Treviso Laura Lega e il vescovo Corrado Pizziolo. Presenti anche le associazioni d'arma attive sul territorio, con rappresentanti delle varie sottosezioni. Il discorso ufficiale è tenuto dal dott. Marco Mondini, docente di Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Padova, il quale ha ricordato come la Grande Guerra sia stata l'inizio di una grande guerra civile, che sarebbe terminata solo nel 1945, con l'inizio del progetto di cui noi siamo figli, l'Unione Europea.

 

«L'Italia del 1915 - ­ aggiunge Mondini ­ - è un paese giovane e povero, sul quale nessuno avrebbe mai scommesso che riuscisse a sopravvivere a un conflitto mondiale. Se ci riuscì, è perché i cittadini italiani, per la prima volta, si unirono e lavorarono per vincere. Tutti furono coinvolti: dalle donne, ai sacerdoti, ai maestri. La Grande Guerra fu, in sostanza, una grande esperienza di fratellanza».

La conclusione della commemorazione è stata affidata agli studenti della 1° liceo classico, i quali hanno proposto una selezione di poesie e racconti sulla vita in trincea e sulla vita di chi viveva la guerra "da casa".

 



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Irene Lucarelli

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