CONEGLIANO -  Il patron della Spes Volley Giovanni Lucchetta ha patteggiato oggi lunedì, nel Tribunale di piazza Beccaria, quattro mesi di reclusione con pena sospesa per omesso versamento dell'Iva nei termini di legge.

Secondo l'accusa della Procura di Treviso, oggi rappresentata in udienza dal pubblico ministero Iuri De Biasi, Lucchetta nella sua qualità di legale rappresentante della Spes Volley non versò nel termine previsto per la presentazione della dichiarazione Iva annuale imposta sul valore aggiunto per poco più di 335.000 euro.

Il fatto, che viola il decreto legislativo del 2000 in materia fiscale, fu accertato nel termine per la presentazione della dichiarazione per l'anno d'imposta 2008, vale a dire gli ultimi giorni del 2009. Erano quelli i momenti d'oro della Spes Volley Conegliano, che proprio quattro anni fa venne promossa sul campo in serie A1 e che iniziò a giocare le sue partite alla Zoppas Arena di Campolongo, l'impianto da mesi al centro di accese polemiche sulla sua gestione.

A Lucchetta la Procura contestava anche la recidiva specifica, che però il giudice monocratico Piera De Stefani ha escluso al momento di applicare al 56enne dirigente della Spes quattro mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. L'intenzione di Lucchetta di patteggiare era stata anticipata dal suo legale in una precedente udienza. Il patron della Spes oggi non era in aula, ma qualche ora dopo la sentenza ha commentato: “Non ho problemi a riconoscere dove ho sbagliato. Ci fu un ritardo nel pagamento dell'Iva, perciò accetto la sentenza”.

Luca Anzanello