Il Caporale Ermanno Pagavino è decisamente un friulano al 100%. E come (quasi) tutti i friulani è alpino. Certo, come per tutti i ragazzi della sua età (è nato dopo il crollo del muro di Berlino, nell’agosto del 1990) non si è trattato di un destino calato dall’alto, dell’adempimento degli obblighi di leva, ma di una scelta ben precisa, nata guardando alla televisione dei documentari sulle Truppe Alpine e dall’amore per l’attività sportiva e per lo sci in particolare.

“Partecipare ai Ca.s.t.a. è stato da sempre uno dei miei obiettivi, questa per me è la prima esperienza e sono soddisfatto perché ho migliorato i miei livelli di abilità ed imparato a confrontarmi con lo sci-alpinismo” ci racconta Ermanno “il mio plotone è per ora il 2° in classifica, abbiamo affrontato tanta fatica fisica, ma con una squadra unita si supera ogni difficoltà”. Ermanno è talmente entusiasta dell’esperienza che la consiglia a tutti i ragazzi: “è una meravigliosa opportunità per imparare, anche se uno non è proprio bravissimo ha la possibilità di apprendere e migliorare”.

Ermanno, oltre a una grande passione, ha una particolarità decisamente unica tra gli atleti in gara: è nato ad Haiti, l’ex colonia francese situata nel Mar dei Caraibi che è il paese più povero delle Americhe. Ed è qui che una famiglia di Cividale del Friuli l’ha adottato e portato in Italia subito dopo la nascita.
Ermanno ha scelto per sé la vita militare subito dopo la fine delle scuole superiori ed ora presta servizio presso l’8° Reggimento Alpini, a Venzone. Per uno strano scherzo del destino, un triste legame unisce la sua terra d’origine e la città dove ora vive: se l’una è stata devastata da un fortissimo terremoto nel 2010, l’altra è, da sempre, l’emblema principe del dramma di un altro terremoto, quello che distrusse il Friuli nel 1976.

BDN