L’arte diventa ambasciatrice della città di Treviso con i prestiti per mostre temporanee
Per la prima volta la giunta comunale si è svolta al museo di Santa Caterina
| Isabella Loschi |
TREVISO - Per la prima volta a Treviso, il sindaco Conte e gli assessori si sono riuniti per la seduta di giunta settimanale al museo di Santa Caterina. Una nuova sede, quella del museo civico, che testimonia, anche simbolicamente, la vicinanza dell’amministrazione al mondo della cultura che ha sofferto particolarmente le conseguenze e le incertezze generata della pandemia.
La giunta di oggi ha deliberato proprio alcuni importanti progetti per la cultura trevigiana. Dall’intesa per il trasloco del liceo Manzato e dei suoi corsi musicali nel palazzo di Piazza Pola, ex sede della Banca d’Italia, all’accordo per la nascita di una nuova formazione giovanile dell’orchestra Filarmonia Veneta.
Tra le novità anche l’autorizzazione di alcuni prestiti per mostre temporanee che certificano come l’arte sia ambasciatrice della città. Si tratta di una attività non secondaria, non solo ai fini scientifici e di collaborazione con gli altri musei, ma anche di promozione del patrimonio artistico trevigiano.
Nei prossimi mesi concesso il prestito al Parlamento Ellenico della grande tela raffigurante "Lord Byron giura sul sepolcro di Markos Botsaris" di Ludovico Lipparini, capolavoro della pittura di storia del 1850. Fra le altre opere concesse, il bassorilievo di un scultore (ignoto), raffigurante un Vescovo per la mostra "Gli occhi e la mente. Le arti al tempo dell’esilio di Dante”, richiesto dal Mar Ravenna; il “Codice civico, ms. 337, Dante, Divina Commedia” per la mostra “Tra Dante e Shakespeare: il mito di Verona”, richiesto da Comune di Verona, ospitata dal Palazzo della Ragione di Verona.
E ancora l’“Anonimo patriota trevigiano (W Verdi)”, un frammento di affresco staccato della seconda metà del XIX secolo, per la mostra “Opera!”a Parma presso gli spazi espositivi del Palazzo del Governatore; la “Benedizione di Pio IX” dal Quirinale di notte di Ippolito Caffi, per la mostra ”1848-1870. Gli ebrei di Roma tra segregazione ed emancipazione”, richiesta dal Museo Ebraico di Roma e due opere di Michelangelo Grigoletti, Ritratto della Signora Pascoli Angeli (1839, olio su tela), Susanna e i vecchioni (olio su tela) per la mostra “Omaggio a Michelangelo Grigoletti (1801-1870)” a Palazzo Ricchieri di Pordenone.