L' Aquila, esperti rischi condannati
Hanno fornito false informazioni
L'AQUILA - A conclusione di 4 ore di Camera di consiglio il giudice unico Marco Billi ha emesso la sentenza di condanna a sei anni per tutti e sette i componenti della Commissione Grandi Rischi, all'epoca in carica, che avrebbe fornito false informazioni circa l'improbabilità della forte scossa di terremoto, a L'Aquila, che la notte del 6 aprile 2009 causò la morte di 309 persone. Nel corso del dibattimento l'accusa aveva chiesto per i sette imputati quattro anni di reclusione.
La sentenza è arrivata dopo 30 udienze, a carico di 7 componenti dell'organo tecnico-consultivo della presidenza del Consiglio nella sua composizione del 2009, composta da Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi rischi; Bernardo De Bernardinis, già vicecapo del settore tecnico del Dipartimento della protezione civile; Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia; Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti; Gianmichele Calvi, direttore Eucentre; Claudio Eva, ordinario di Fisica all'Università di Genova; Mauro Dolce, direttore Ufficio rischio sismico della protezione civile.
Tutti condannati per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose. La commissione è stata condannata per aver compiuto, prima del sisma del 6 aprile del 2009, un'analisi superficiale e di aver fornito false rassicurazioni agli aquilani. All'inizio dell'udienza il procuratore della Repubblica Fabio Picuti ha voluto ricordare la figura del procuratore capo Alfredo Rossini, scomparso nelle settimane scorse. "Lui sarebbe stato contento oggi -ha spiegato- perche' avrebbe visto confermata una sua promessa, quella di concludere i processi importanti in tempi brevi".
Nel piccolo e provvisorio tribunale di Bazzano alla periferia dell'Aquila dove si è celebrato il processo oltre ai legali, ai giornalisti e agli operatori televisivi anche tantissime persone e parenti delle vittime. Dei sette imputati erano presenti solamente Selvaggi, Eva, De Berardinis e Dolce. Di questo filone del processo alla Grandi rischi resta ancora aperto invece il fascicolo sull'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso accusato di omicidio colposo e coinvolto a seguito di una telefonata intercettata con l'ex assessore della protezione civile abruzzese Daniela Stati.