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28 marzo 2024

Oderzo Motta

L'artista Teddy Delaroque in visita a Motta

L’artista, dopo aver installato la sua Armchair (poltrona) “Bulldays” al Forte Belvedere di Firenze, ha deciso di portare la prima prodotta a Motta di Livenza

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Teddy

MOTTA DI LIVENZA - Domenica 4 luglio si è concluso in grande stile il Bull Days Tuscany Reloaded in Toscana. Come per le precedenti edizioni esclusive, anche quest’estate il roadshow delle Lamborghini ha visto andare in scena le opere di vari artisti internazionali. Teddy Delaroque ha esposto, con Stefano Notargiacomo, al Forte di Belvedere di Firenze durante la Cena di Gala. È stata la volta di Emanuele Capozza nell’incantevole Tenuta di Sticciano del Gruppo Fonti.

In particolare, l’artista e designer francese Teddy Delaroque, ha una consolidata e longeva partnership con il Bull Days Luxury Experience. Un leitmotiv fra tre edizioni: dal tour toscano del 2019, alla tre giorni di Montecarlo-Nizza-Cannes del 2020 e sino all’edizione Tuscany Reloaded, tra le bellezze di Firenze e Pistoia.

L’artista, dopo aver installato la sua Armchair (poltrona) “BULLDAYS” al Forte Belvedere fiorentino, ha deciso di portare la prima prodotta a Motta di Livenza, ospite di Venetia Communication. Luogo di nascita del Bull Days. Avvenimento che diventa anche azione simbolica dal forte valore identitario per l’experience dedicata ai proprietari di luxury cars. L’artwork, che porta sia la firma di Delaroque che il marchio Bull Days Montecarlo, è stata installata in vari luoghi di Motta di Livenza.

L’armchair è una poltrona di design, color verde mantis, dalle forme sinuose capace di rispecchiare l’inconfondibile stile di Supercar & Hypercar. Un oggetto da collezione che rifiuta i canoni imposti dalla sua funzione statica. Un pezzo unico simbolo della passione per la velocità e i motori.

Teddy, com’è nata l’amicizia tra te e Stefano Cigana della mottense Venetia Communication?
«Siamo amici da oltre tre anni. Gli era stato evidenziato il mio lavoro come artista dall’amico Fabio Lamborghini, così mi ha contattato per partecipare al Bull Days, di cui faccio parte dal 2019, per le edizioni in Toscana e nel Principato di Monaco».

La prima opera che hai portato al Bull Days è stata la tua celebre scultura del Toro, in resina dipinta in oro, inaugurata il 7 luglio 2019 durante l’edizione toscana. Cosa vuoi comunicare con questo il toro come simbolico?
«Per me il toro è l’animale che più direttamente esprime potenza e forza. Amo leggere negli occhi l’effetto di stupore e il misto di emozioni di chi per la prima volta si avvicina al Toro, che fa scaturire l’esclamazione “Wow!».

Un’altra delle tue opere emblematiche è la “Fauteuil” (poltrona), l’opera che hai portato a Motta di Livenza.
«La forma è disegnata su linee armoniose, senza durezze e molto estetiche. È adattabile a tutti i tipi di ambienti, quali: arredi d’interno, ristoranti, hotels, residenze lussuose, bordi di piscina».
 

 


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