TREVISO - È ormai il quarto giorno di votazioni per il Referendum sull'indipendenza del Veneto, a cui si può aderire per via telefonica, tramite il sito plebiscito.eu, oppure in uno dei seggi distribuiti in tutta la regione, fino a venerdì 21 marzo 2014. La notizia è rimbalzata su diversi quotidiani stranieri, sul Telegraph e il Daily Mail di Londra, su China Post ed anche sul canale televiso tedesco N-TV.
 

In esclusiva per OggiTreviso, Silvano Viero (in foto), coordinatore Treviso est e Veneto Orientale del comitato per l'indipendenza del Veneto, ha concesso questa intervista. Dopo averlo chiamato “coordinatore”, Silvano mi ferma dicendomi: «Seh, “coordinatore” è una parola grossa, sono solo un volontario come tutti gli altri … ». È un piccolo commerciante di San Vendemmiano, dove gestisce un negozio con la moglie. Ci tiene a dirmi che vive in una famiglia normale e che ha due figli.

 

Quando è nata la vostra iniziativa per chiedere l'indipendenza del Veneto?

Tutto è iniziato a settembre 2013, circa un anno dopo l'approvazione della Risoluzione 44 da parte del Consiglio Regionale, che ha ribadito il nostro diritto ad una democratica e diretta consultazione del Popolo Veneto. Abbiamo voluto dare un seguito concreto a questa svolta storica e, grazie alle indicazioni del prof. Bertolissi della commissione giuridica convocata dal presidente Zaia, è nato “plebiscito.eu”.

 

Come vi siete organizzati sul territorio?

Abbiamo creato una ramificazione di volontari, impegnandoci ad organizzare incontri pubblici in tutto il Veneto, per divulgare non solo i benefici economici e finanziari della nostra indipendenza, ma anche lezioni di storia locale, per certi versi sconosciuta alla maggior parte delle persone. La Repubblica veneta è durata per quasi 1100 anni, nei quali ha dimostrato a tutto l'occidente la sua grandezza e la sua potenza. Molti veneti hanno scoperto in queste serate le radici antiche e gloriose della nostra terra, così come che l'annessione al Regno d'Italia avvenne tramite un plebiscito. Ora vogliamo farne un altro per tornare ad autogovernarci.

In due giorni avete raccolto oltre 700mila firme. Oggi a quanto siete arrivati?

Ho appena ricevuto la notizia che abbiamo superato il milione di voti, ma non ci fermiamo qui.

Se vincono i “Sì”, cosa chiederete all'Italia e all'Unione Europea?

Non chiederemo niente a nessuno. L'autodeterminazione non si chiede, si esercita! Noi veneti siamo convinti di poter dialogare apertamente con tutti i paesi del mondo, senza essere sudditi di qualcuno, né dello Stato, né dell'Europa.

Che ruolo potrebbe avere la Repubblica Federale Veneta negli equilibri economici dell'Occidente?

La rinascita della Repubblica veneta potrà avere un ruolo determinante, sia per l'economia europea che per quella internazionale. Il Veneto sarà un modello di riferimento, perchè non esiste in Europa un territorio così ben industrializzato.

Il vostro plebiscito ha suscitato la curiosità dalla stampa, soprattutto quella internazionale. Vi aspettavate questo seguito?

“Plebiscito.eu” ha raggiunto un'internazionalità tale da essere in prima pagina su numerose testate straniere, e questo è appena l'inizio. Solo i giornali italiani non ci hanno dato attenzione, e meno che meno quelli locali. Questa è l'ennesima conferma che il Veneto è pronto a dialogare direttamente con gli altri Stati.

Nel sondaggio promosso tra i lettori di Oggi Treviso, il 50% dei votanti reputa che vinceranno le ragioni del Sì, ma tutto rimarrà come prima. Cosa rispondi ai veneti scettici e disillusi?

Gli dico, con tutto il cuore, che solo i “se” e i “ma” sono le nostre catene.