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18 ottobre 2024

Treviso

Lavoratori fiscalmente non in regola: “Bene il controllo ma servono politiche per prevenire il fenomeno dell’evasione”

Così Irone, segretario generale Filcams Cgil Treviso, sull’indagine condotta dalla guardia di finanza che ha portato alla luce 295 posizioni fiscalmente irregolari

| Isabella Loschi |

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Alberto Irone

TREVISO - “Nonostante il cammino fatto sull’evasione fiscale e contributiva rimangono nodi da sciogliere, serve che il Governo a livello nazionale ma anche gli enti locali sul territorio trovino, insieme alle parti sociali, soluzioni preventive”. Queste le parole del segretario generale della Filcams Cgil di Treviso Alberto Irone in merito all’indagine condotta dalla GdF e che ha portato alla luce 295 posizioni fiscalmente irregolari sul territorio della Marca.  

“Bene aver portato a galla il sommerso per ristabilire la legalità di un settore che nasconde troppo spesso situazioni tali da inquinare il mercato del lavoro e così penalizzare i lavoratori onesti - precisa e puntualizza Alberto Irone, segretario generale della Filcams Cgil di Treviso -. Quello che ci si chiede è cosa abbia portato alle mancate dichiarazioni dei redditi di così tanti contribuenti fiscali, seppur contrattualmente in regola”.  

“È ipotizzabile che molti di questi lavoratori e lavoratrici - aggiunge Alberto Irone - siano di origine straniera e non preparati al sistema degli adempimenti che vige in Italia. Nessuna giustificazione ma l’interrogativo, vista la casistica in questione, nasce spontaneo. Legalità e integrazione passano tassativamente per il lavoro regolare ma anche attraverso strumenti conoscitivi e informativi che oggi mancano. Spesso, infatti, questi lavoratori sono soli o chiusi in piccole reti sociali di connazionali”.   “Per ripulire il mercato del sommerso e dall’evasione e non arrivare a punire bisognerebbe colmare questo gap conoscitivo - spiega il segretario generale della FILCAMS CGIL di Treviso - offrendo tutele di carattere informativo. Chi si rivolge alla CGIL entra in contatto con una moltitudine di organismi che mette in piedi rappresentanza, mediazione e tutti i servizi necessari a garantire il lavoratore e il rispetto delle regole delle parti. Purtroppo, parliamo di lavoratori difficilmente raggiungibili anche dal Sindacato”.  

“Sarebbe bene che il Governo, così come gli enti locali, guardasse a tali condizioni e mettesse in piedi politiche condivise con le parti sociali che rappresentano un presidio sul territorio e conoscono concretamente queste situazioni - conclude Irone - a prevenzione del fenomeno”.

 

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