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03 dicembre 2024

Italia

Lavoro: "I giovani non devono essere schizzinosi"

La Fornero invita a prendere al volo qualsiasi offerta di lavoro

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Lavoro:

MILANO - "I giovani escono dalla scuola e devono trovare un'occupazione. Devono anche non essere troppo 'choosy' (aggettivo traducibile con esigente, schizzinoso, ndr), come dicono gli inglesi". Lo dice il ministro del Lavoro, Elsa Fornero (in foto), oggi a un convegno a Milano. 

 

"Lo dicevo sempre - prosegue Fornero - ai miei studenti: 'Prendete la prima offerta, poi da dentro vi guardate intorno'. Bisogna entrare però nel mercato del lavoro. Anche se adesso non è più così in un mercato tanto difficile e debole come quello che abbiamo in questo momento, ma abbiamo visto tutti dei laureati che stavano lì in attesa del posto ideale. Non è così, nel mercato ti devi attivare: devi entrare e magari migliorare, con la formazione, e devi metterti in gioco".

 

"I giovani italiani - precisa poi il ministro - oggi sono disposti a prendere qualunque lavoro, tanto è vero che oggi sono in condizioni di precarietà. Ho detto che, in passato, qualche volta poteva capitare, quando il mercato consentiva cose diverse. Oggi i giovani italiani non sono nelle condizioni di essere schizzinosi". Quanto alla riforma del lavoro, "il ministro passa, la riforma resterà per un po' - dice Fornero - Spero che non la cambino, perché gli obiettivi sono buoni". Nei confronti della riforma, "noto qualche cambiamento in positivo. All'inizio - spiega - ho masticato amaro su questa riforma, che è stata presa male dai datori di lavoro, dai sindacati e illustrata abbastanza malamente dai giornali", ma ora "vedo qualche impercettibile cambiamento".

 

La riforma del lavoro varata dal governo mira a costruire "un percorso lavorativo che sia più inclusivo, ma anche più dinamico, che accetti il dato di fatto che oggi, purtroppo, il lavoro si può anche perdere" sottolinea Fornero, secondo la quale la "concezione proprietaria del posto di lavoro non funziona più. L'associazione tra lavoratore e posto di lavoro va tenuta finché ha un senso economico. Non ha senso usare risorse pubbliche su posti di lavoro che sono ormai scomparsi. Per questo abbiamo creato l'assicurazione sociale per l'impiego: se perdi il lavoro, puoi avere un sussidio, per un periodo di tempo limitato, un anno se hai meno di cinquant'anni, 18 mesi se ne hai più di 50. Ti aiutiamo a riqualificarti e a trovare una nuova occupazione".

 

Fornero commenta anche le iniziative annunciate dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso per il prossimo 14 novembre. "Se mi invitano in piazza, vengo anche in piazza" afferma il ministro. Tra i sindacati, aggiunge, "qualcuno è più propenso al dialogo, qualcuno meno. Al mio ministero le porte sono sempre aperte, purché arrivino in delegazione e non tutti insieme". Poi le pensioni. Fornero prevede che il numero di quelle nuove erogate in Italia, calato nei primi 9 mesi del 2012 del 35,5% anno su anno, continuerà probabilmente a seguire l'attuale trend.

 

''Mi attendo - dice il ministro - che ci sia una continuazione di quello che era già un trend dovuto alle riforme precedenti. Ho sempre detto che la riforma si innestava su quelle precedenti. Quelle precedenti avevano un gradualismo che la crisi finanziaria non ci consentiva di sostenere. Vedo una perfetta coerenza tra i dati di questi giorni e quelli prossimi. La riforma ha dato un'accelerata, non c'è contraddizione''. Il ministro corregge anche il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, che oggi ha affermato che tutti gli esodati avranno una pensione.

 

"Beh - risponde a margine del convegno - come potrei non confermare? Tutte le persone che hanno avuto un percorso lavorativo e andranno in pensione, certamente avranno la pensione. Quindi non so come interpretare questo". "Forse - continua Fornero - possiamo correggere così: tutte le persone che sono state salvaguardate avranno sicuramente la pensione, secondo i vecchi requisiti. Se ci saranno altre salvaguardie, e noi ne stiamo adesso discutendo una che riguarda un certo numero di persone che magari sono arrivate nelle maglie di decreti precedenti un po' troppo severi, anche questi andranno in pensione secondo le vecchie regole, per gli altri potranno andare in pensione con le nuove regole". "Oppure - conclude - gli altri lavoratori potranno andare in pensione con le nuove regole. Questo però dipenderà dai prossimi governi".

 

(Adnkronos)

 


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Stefania De Bastiani

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