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30 aprile 2024

Italia

Lazio, Zingaretti: "Sarò presidente di tutti". Lombardia a Maroni: "Missione compiuta"

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Lazio, Zingaretti:

ROMA - ''Ho chiamato Zingaretti per fargli gli auguri''. Quando lo spoglio nel Lazio è a poco più di un quinto delle schede scrutinate, il candidato di centrodestra Francesco Storace ammette la sconfitta e fa gli auguri allo sfidante Nicola Zingaretti (in foto) che salvo sorprese sarà il nuovo presidente della Regione.

Sarò ''il presidente di tutte le cittadine e i cittadini del Lazio'', scandisce il neo governatore tra gli applausi parlando dal suo comitato in Piazza di Pietra. "Voglio ringraziare Storace, mi ha telefonato pochi minuti fa, che si è battuto in questa campagna elettorale come coprotagonista di questa avventura molto difficile. E "devo dire tantissimi grazie in primo luogo al mio straordinario e deliziosissimo ma efficientissimo comitato elettorale. Alla Regione - ha aggiunto Zingaretti - serve serenità", sottolineando che "ha vinto la buona politica, che esiste e governerà per 5 anni", l'ex presidente della Provincia ha evidenziato "la novità" dei "tanti voti disgiunti". Zingaretti ha quindi promesso una "discontinuita nel modo di fare politica, di gestire la cosa pubblica e il potere". Quindi l'obiettivo non è "solo voltare pagina rispetto agli scandali, sarebbe poco - ha concluso - ma vogliamo porre il tema dell'innovazione profonda che riguarda la cultura politica e di governo".

''Missione compiuta" anche per Roberto Maroni in Lombardia che a due terzi dello scrutinio arriva in via Bellerio per proclamare la sua vittoria su Umberto Ambrosoli. "Questo era ciò che la Lega voleva. Era il nostro obiettivo strategico in coerenza con la linea politica uscita dal congresso che aveva stabilito 'prima il nord'", afferma. "La differenza è che il Nord adesso ha un governo stabile, Roma...boh. Non so cosa succederà, la cosa certa è che la Lega non è disponibile a governi di larghe, grandi, grosse intese. Per noi è semplice: chi vince governa, chi perde va all'opposizione". "Abbiamo raggiunto due obiettivi - insiste Maroni - ma soprattutto abbiamo salvato la Lega dopo tutto quello che era successo", rivendica il leader del Carroccio. "Mi sono giocato tutto consapevole del rischio e per questo - spiega - abbiamo fatto l'accordo con il Pdl". Quindi l'ex ministro dell'Interno ha voluto dedicare la vittoria "a un amico, una persona speciale che conosco, Antonio Manganelli", il capo della polizia in terapia intensiva all'ospedale San Giovanni di Roma, dopo essere stato operato d'urgenza domenica scorsa per un ematoma cerebrale. Un ringraziamento è stato inviato da Maroni anche ad Ambrosoli: "Poco fa mi ha telefonato per farmi i complimenti e mi ha fatto piacere". Il neo governatore Lombardo si è quindi detto disponibile "a collaborare lealmente con lui nel caso decidesse di far parte del Consiglio regionale".

Intanto prosegue lo spoglio sia in Lombardia che nel Lazio e in Molise.

In Lombardia Maroni è in vantaggio su Ambrosoli con un 43,34%, contro il 38,8% sulla base dei dati affluiti al Viminale e relativi a 6.681 sezioni scrutinate sulle 9.233 totali. Al terzo posto, si situa al momento Silvana Carcano, candidata del Movimento 5 stelle di Grillo, con il 13,22%, al quarto il centrista Gabriele Albertini con il 4,14% dei voti.

Conferma anche nel Lazio dove secondo i dati del Viminale, quando sono state scrutinate quasi la metà delle sezioni (2.468 sezioni su 5.267) il candidato del centrosinistra Zingaretti, con il 41,56% è in testa sul candidato del centrodestra Francesco Storace che è al 28,65%. Seguono Davide Barillari del Movimento 5 stelle al 20,21%, Giulia Bongiorno con la lista Bongiorno presidente al 4,43%, Sandro Ruotolo con Rivoluzione civile al 2,21%, Simone di Stefano con Casapound allo 0,75%, Alessandra Baldassarri con Fare allo 0,56%, Giuseppe Rossodivita con la lista Amnistia, Giustizia e Libertà allo 0,46%, Roberto Fiore con Forza Nuova allo 0,37%, Luca Romagnoli con Fiamma Tricolore allo 0,38%, Luigi Sorge con il Partito Comunista dei lavoratori allo 0,27%, Giuseppe Strano detto Pino con Rete dei cittadini allo 0,08%.

Anche in Molise, Paolo Di Laura Frattura allunga il vantaggio su Michele Iorio. Quando lo spoglio riguarda 177 sezioni sulle 393 totali, il candidato della coalizione di centrosinistra è al 42,90% mentre il presidente uscente della Regione, appoggiato dal centrodestra, è al 28,58%. Al terzo posto, si piazza al momento Antonio Federico, candidato del Movimento 5 stelle di Grillo, con il 15,50% e al quarto Massimo Romano, candidato di Fare, con l'11,43% dei voti.

(Adnkronos)

 


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