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19 gennaio 2025

Cronaca

Le nuove rivelazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi fanno infuriare la famiglia

"Un tentativo di distogliere l'attenzione dal Vaticano"

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Conferenza stampa fratello e sorella di Emanuela Orlandi

La scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana svanita nel nulla il 22 giugno 1983 a Roma, continua a essere avvolta da un mistero fitto. Le ultime rivelazioni, che coinvolgono lo zio deceduto Mario Meneguzzi, hanno suscitato una forte reazione da parte di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che ha espresso il suo sconcerto su Facebook. Secondo un carteggio risalente all'epoca del cardinale Agostino Casaroli, che è stato trasmesso dai magistrati vaticani alla procura di Roma, sembra che il defunto Meneguzzi avesse molestato la sorella maggiore di Emanuela, Natalina. In quel periodo, Natalina avrebbe riferito di aver vissuto una situazione di paura, temendo di perdere il lavoro alla Camera dei Deputati, dove Meneguzzi gestiva il bar e l'aveva fatta assumere.

La famiglia Orlandi ha organizzato una conferenza stampa per fare chiarezza su queste nuove informazioni. Natalina Orlandi, durante l'incontro con i giornalisti, ha rivelato di aver subito solo avances verbali da parte dello zio nel 1978 e di averlo raccontato solamente al sacerdote in confessione. Ha precisato che la questione si è conclusa lì e che non esiste alcuna connessione tra quelle avances e la scomparsa di Emanuela avvenuta cinque anni dopo. Natalina ha anche affermato di escludere che lo zio abbia fatto avances anche a Emanuela.

Durante la conferenza stampa, Natalina ha svelato un altro dettaglio importante: nel 2017, è stata contattata dal cardinale Becciu, il quale le ha parlato di documenti del 1978 che riguardavano lei. Natalina ha descritto l'incontro come un possibile tentativo di ricatto e ha rifiutato di collaborare. Ha anche respinto le accuse di somiglianza tra lo zio e l'identikit dell'uomo misterioso coinvolto nel caso di Emanuela, sottolineando che lo zio era a Roma all'epoca dei fatti e che si parlava di un trentenne, mentre lo zio aveva più di 50 anni.

L'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, ha criticato duramente il modo in cui la vicenda è stata presentata dai media, sottolineando che la vita privata di Natalina è stata messa in piazza e macellata. Ha affermato che la conferenza stampa era necessaria per far emergere la versione dei fatti di Natalina. Dall'altro canto, Pietro Orlandi ha interpretato queste nuove rivelazioni come un tentativo di distogliere l'attenzione dal Vaticano e scaricare le responsabilità sulla famiglia. Ha espresso fiducia nella commissione parlamentare e ha fatto appello affinché si giunga alla verità.

L'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi ha sollevato numerose domande e ha coinvolto personalità di spicco. La famiglia Orlandi continua a lottare per la verità e chiede giustizia per la scomparsa di Emanuela, sperando che i responsabili vengano finalmente identificati.


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