L'Ulss 2 conferma:"Nessun caso sospetto di coronavirus in provincia di Treviso"
“In isolamento domiciliare due soggetti italiani rientrati dalla Cina"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Nessun caso sospetto di coronavirus nel trevigiano”. Lo ha confermato poco fa l’Ulss 2 di Treviso. “Allo stato attuale non sono stati registrati, in provincia di Treviso, casi di persone che presentino un quadro definibile come sospetto secondo i criteri del Ministero della Salute”, scrive l’azienda sanitaria trevigiana in una nota.
“L’Ulss 2 ha gestito a ieri, giovedì 30 gennaio, due situazioni relative a soggetti italiani con sintomi respiratori non importanti rientrati dalla Cina: una 50enne con febbre, inizialmente in osservazione in ospedale e poi rinviata a domicilio e un bambino di 4 anni, senza febbre, con tosse. Per entrambi l’isolamento domiciliare varrà per 15 giorni, dal rientro in Italia”.
In relazione al coronavirus vengono adottati i seguenti comportamenti prudenziali di sanità pubblica: il ricovero ospedaliero per i soggetti rientrati dalla Cina con sintomatologia importante; l’isolamento domiciliare per 15 giorni per i soggetti rientrati dalla Cina con sintomatologia non importante; il controllo quotidiano della temperatura corporea, per 15 giorni, per i soggetti rientrati dalla Cina, asintomatici.
“Come confermato dalle Autorità Sanitarie Nazionali la situazione epidemiologica in provincia di Treviso è attualmente totalmente priva di criticità e gestita con il massimo livello di attenzione – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi -. E’ del tutto evidente, stante l’attuale diffusa mobilità delle persone da e per la Cina e la coincidenza con il piccolo dell’influenza che in relazione all’epidemia in corso si renderà necessaria anche nelle settimane a venire, in provincia di Treviso così come in tutto il resto del Paese, l’applicazione della misura dell’isolamento domiciliare nei confronti delle persone che rientrano dalla Cina con sintomatologia non importante. Si tratta di una misura precauzionale che deve essere in alcun modo fonte di allarmismo né deve essere confusa con i casi conclamati di coronavirus”, ribadisce l’Ulss2.
“In pieno periodo influenzale sono frequenti forme respiratorie totalmente indipendenti dall’infezione da coronavirus: tali situazioni non devono destare alcuna preoccupazione e devono essere gestite con i criteri consueti dal medico di famiglia”.
Per evitare quanto più possibile queste situazioni è ancora raccomandata la vaccinazione antinfluenzale disponibile presso tutti i servizi vaccinali dell’Ulss 2, a favore di tutte le persone over 65 o con patologie croniche.