E' "made in Treviso" l'intelligenza artificiale che evita gli assembramenti
Nasce la tecnologia Inter- Homines, un progetto a metà tra Veneto e Emilia, che monitora in tempo reale il mantenimento del distanziamento sociale
| Ilaria Frare |
TREVISO - A questo punta Inter-Homines, software made in Italy, nato lungo l'asse Treviso ed Emila. Il progetto è infatti nato nel laboratorio AlmageLab dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, da un team coordinato da Rita Cucchiara, una delle massime esperte a livello internazionale di intelligenza artificiale.
Il suo sviluppo invece è stato affidato alla startup innovativa, e spin-off Unimore, GoatAl, in collaborazione con ForteSecurGroup, azienda trevigiana che offre servizi di sicurezza aziendale, e grazie al processo di ingegnerizzazione di Spin Automazioni. Già sul mercato ed in uso, questa nuovissimi tecnologia agisce in modo semplice ed efficace: nel pieno rispetto della privacy, senza cioè memorizzare alcuna immagine catturata dalle videocamere, monitora in tempo reale i flussi di persone in un’area specifica emettendo un alert sonoro in caso di bisogno.
“Può essere utilizzato in tutti quegli ambienti dove c’è bisogno di far rispettare il distanziamento sociale” spiega Andrea Cucchiara, Ceo di Spin Automazioni “Il software può essere programmato a seconda delle esigenze di chi lo va ad utilizzare, ovvero si può essere anche più restringenti rispetto a quanto prevedono le indicazioni normative sul tasso di presenze in un luogo. Così possiamo monitorare la distanza sociale fra le persone e, grazie all’utilizzo di una termocamera, la loro temperatura corporea. Quando si rileva la presenza di un numero di persone prossimo, o superiore al limite, un alert segnala la situazione di potenziale pericolo, permettendo così un immediato intervento nel far defluire, o distanziare, i presenti.”
Inter-Homines non solo si avvale di un' intelligenza artificiale ma, grazie a milioni di immagini, e altrettante casistiche, è anche in grado di simulare quanto può succedere nella vita reale. Può essere dunque impiegato sia nei luoghi all’aperto come le piazze, impianti sciistici e stadi, che al chiuso, come in bar, musei e cinema, riducendo il rischio di contagio e aumentando il senso di sicurezza delle persone all’interno dell’area controllata.
“La pandemia ha cambiato il mondo in cui viviamo. Proprio ora, nel momento in cui stiamo cercando di riappropriarci della nostra normalità, diventano necessari strumenti per poter vivere in sicurezza il futuro che ci attende” spiega Alessia Forte, presidente del Cda di ForteSecurGroup “Sempre più fondamentale quindi l’utilizzo della tecnologia. In particolar modo di quell’intelligenza artificiale che, grazie alla profonda capacità di comprendere i comportamenti umani, diventa decisiva nella vita di tutti i giorni”.