Mafia del Brenta, confiscata una villa all'ex boss Maritan
Su richiesta Dda, immobile a San Donà era intestato a terzi
| Ansa |
SAN DONA' DI PIAVE (VENEZIA) - I Carabinieri del Ros e i Finanzieri del Gico di Venezia hanno eseguito il sequestro e la confisca di una villa a San Donà di Piave, la cui proprietà è riconducibile a Silvano Maritan, storico componente della Malavita del Brenta, per cui gestiva nel Veneto orientale il traffico di stupefacenti. La misura è stata emessa dal Tribunale di Venezia Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo presso la Procura della repubblica lagunare.
La villa risulta intestata a terzi ma di fatto è riconducibile a Maritan, già condannato in via definitiva per aver fatto parte, a partire dagli anni 1982/83, della banda di Felice Maniero, per rapina e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. E' stato ritenuto di pericolosità sociale "qualificata" in ragione del ruolo di vertice ricoperto nell'associazione mafiosa nel Sandonatese, e con pericolosità sociale "generica" perché dal 1969 si manteneva con furti, ricettazioni, rapine e traffico di droga.
Le indagini svolte dal Ros hanno portato alla conclusione che i proventi vennero reimpiegati in parte per l'acquisto della villa nel 1985. Oltre ad averla acquistata, vi abitava nei periodi di libertà o detenzione domiciliare e l'affittava durante la detenzione. Il Gico ha svolto ulteriori accertamenti patrimoniali sul tenore di vita, il reddito, le disponibilità finanziarie e il patrimonio di Maritan e dei suoi familiari, che hanno consentito di appurare la sproporzione tra il reddito dichiarato e il valore dei beni.
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