MARCEGAGLIA A TREVISO PER L'ASSEMBLEA DI UNINDUSTRIA
Gli imprenditori trevigiani chiedono riforme e rinnovamento del paese. In serata inaugurazione della nuova sede associativa
| Laura Tuveri |
TREVISO - “Imprese. Cuore della società” è il titolo dell’annuale assemblea di Unindustria Treviso che quest’anno si svolgerà, venerdì 27 maggio, presso lo stadio di rugby di Monigo, a Treviso. All’assise parteciperanno la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (nella foto) e il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.
Al termine dei lavori assembleari, alle 19.45, è prevista l’inaugurazione della nuova sede di Unindustria, presso il Centro Appiani. In programma anche una conversazione tra il giornalista Oscar Giannino e il ministro del Lavoro Sacconi. Le conclusioni dell’assemblea saranno affidate alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
“A Treviso – si legge nella brochure di presentazione dell’assemblea – la piccola dimensione aziendale identifica un preciso modo di produrre, di lavorare e persino di vivere. Qui l’impresa diffusa è un grande laboratorio sociale, di integrazione, appartenenza e mobilità, di cui ogni attore contribuisce a creare occupazione e a distribuire ricchezza. All’origine di tutto ciò c’è l’imprenditore che lavora dove vive e per il quale l’impresa stessa è “vita”. In questi anni – nonostante le difficoltà e il perdurare dell’incertezza – l’industria trevigiana ha contribuito attivamente a mantenere e migliorare le quote detenute dall’Italia nel mercato mondiale”.
Gli industriali trevigiani lo definiscono un “miracolo” che si è realizzato ad opera dell’impresa privata che ha dovuto fare i conti “non solo con la concorrenza internazionale, ma anche con il freno rappresentato da un settore pubblico sempre più ampio e costoso”.
Consapevoli di tutto questo gli imprenditori trevigiani chiedono con forza riforme e rinnovamento del Paese. Auspicano anche che “Governo e opposizione assumano le proprie responsabilità” per porre le condizioni per la crescita al centro della propria azione. “Devono –concludono gli industriali trevigiano - impegnarsi a determinare condizioni generali meno onerose per le imprese e per i milioni di italiani che lavorano ogni giorno nella produzione”.