Marco Zabotti candidato al Parlamento Europeo
Al terzo posto nella lista Scelta Europea
TREVISO - Nella corsa per le prossime europee si è inserito alla vigilia della presentazione delle liste il trevigiano Marco Zabotti (in foto).
Sicuramente il suo impegno politico è di spessore e nasce da tempo, come si può evincere da suo curriculum.
E' stato Consigliere Regionale del Veneto dal 2005 al 2010, tra i fondatori e animatori del movimento civico organizzato in rete in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino, e con varie relazioni nell’Italia Settentrionale e a livello nazionale.
Data a qualche mese addietro un convegno da lui organizzato, molto partecipato, con esponenti di "area civica" provenieti non solo dal Triveneto, ma anche dalla Lombardia.
Attualmente Zabotti è consigliere provinciale a Treviso dal 2011, vice presidente della commissione terza “Servizi al cittadino e promozione del territorio”.
Cinquantenne, nato e residente a Pieve di Soligo, è sposato e padre di tre figlie. Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista dal 1985, lavora nella comunicazione con progetti a valenza culturale, turistica e sociale.
“L’Europa è una grande e decisiva sfida per il futuro delle nostre comunità: ho accolto la proposta di essere candidato al Parlamento Europeo come un grande onore e una grande responsabilità”. Con questo passaggio si è presentato nella nuova veste di candidato alle europee.
“Sono grato ai promotori della lista Scelta Europea per questa volontà concreta di apertura alle persone e agli apporti degli amministratori veneti e trevigiani, in un’ottica squisitamente civica - continua Zabotti - e in questo senso mi farò interprete delle istanze e delle domande del nostro territorio, che solo nella prospettiva di una vera unione politica europea potrà garantire il suo futuro di sviluppo economico e sociale. E voglio anche portare i valori e le azioni di una cultura cattolica e popolare molto significativa e diffusa a Nordest, e la vitalità di una società civile da sempre aperta alle relazioni internazionali e alla cultura della cooperazione e della pace”.