Materie prime: "In edilizia la media degli aumenti è del 40%"
Confartigianato AsoloMontebelluna lamenta l'incremento dei costi per le materie prime
ASOLO - Confartigianato AsoloMontebelluna, denuncia l'aumento sproporzionato del costo delle materie prime, aumento che mette a rischio l'effettiva ripresa della produzione e molte attività, già provate dall'emergenza sanitaria. Una situazione che sembra non risparmiare nessun settore, alimentari compresi e che ha dell'assurdo perchè in realtà, molte aziende hanno il portafoglio ordini a completo per mesi, ordini che però non potranno soddisfare. Un aumento che Fausto Bosa, presidente di Confartigianto AsoloMontebelluna non esita a definite di "impatto devastante" sull'economia.
"Listini che raddoppiano da una settimana all'altra" denuncia Bosa "scorte esaurite, grossisti che negano le forniture ai clienti non abituali, liste di attesa infinite, se mai gli ordini saranno soddisfatti." senza mezze misure, il presdente di Confartigianato, vede non solo compromessa la ripresa, ma si chiede cosa succederà "quando si scaricherà a terra" questo aumento devastante, arrivando al consumatore finale e al prodotto finito.
Uno de primi effetti ricade sul superbonus 110%: "Il prezziario di riferimento per il superbonus oggi è assolutamente inadeguato ed è a rischio tutta la filiera" spiega Paolo Bassani presidente della categoria edili "in edilizia la media degli aumenti è del 40%"
Magazzini vuoti, preventivi che rischiano di essere carta straccia, prezzi record: anche le aziende artigiane del trevigiano fanno i conti con la crisi e gli esemppi si sprecano: "Una casa finita con questi aumenti viene a costare decine di migliaia di euro in più rispetto al preventivo fatto anche solo 6 mesi fa" spiega Cristian Pollon, termoidraulico "come fa una gioane coppia con un mutuo già deliberato e il reddito fisso a fronteggiare una situazione del genere?" Come lui, Marco d'Andrea, titolare di Marchea, conferma di aver già avvisato tutti i suoi clienti che i preventivi che hanno in mano, non sono più validi.
Gli aumenti anche a tre cifre, per le materie prime che comunque in molti casi sono esaurite, è dovuto a grossi acapparramenti delle medesime da parte di Cina e Stati uniti, oltre che da meccanismo speculativi dell'alta finanza: "Da europeista convinto" conclude Bosa "sono deluso da questa nuova, grave deblache del nostro continente, dopo che già stiamo subendo le conseguenze della gestione poco tempestiva dell'emergenza sanitaria."