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26 gennaio 2025

Treviso

Matrimoni, nella Marca è ripartita la filiera: "Giro d'affari di oltre 51 milioni"

Confartigianato: "Numeri in crescita del +65%"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

matrimonio

TREVISO - In Provincia di Treviso è ripartita la stagione dei matrimoni. Dopo un brusco stop delle cerimonie nel 2020, dovuto anche alle restrizioni della pandemia, sono nuovamente sbocciati i fiori d’arancio. Nel 2021 nella Marca sono stati 2.303 con un + 65% rispetto 2020, in crescita anche nel 2022, per un giro d’affari di oltre 51 milioni di euro. Anche se le cerimonie nuziali sono state 105 in meno rispetto al 2019, si tratta di una boccata d’ossigeno per un comparto che in provincia di Treviso interessa 3.475 imprese artigiane, distribuite in 30 mestieri e con 8.928 addetti.

“Le stime del 2022 parlano comunque di un’ulteriore crescita del 4,8% - spiega Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana - un segnale incoraggiante per le imprese artigiane coinvolte nella filiera del wedding, delle unioni civili e delle cerimonie in genere. È un sistema complesso che mette insieme produttori di eccellenza del Made in Italy e aziende commerciali, della ristorazione e di servizio. Una realtà che muove un giro d’affari complessivo di oltre 51 milioni di euro all’anno in provincia”.

Dei 30 settori interessati dalle domande di beni e servizi per matrimoni, quelli che incidono maggiormente sono l’acconciatura e l’estetica che con 2.023 saloni rappresentano il 58% del totale della filiera, mentre a contribuire in forma importante ci sono il settore della moda (abbigliamento, calzature intimo e gioielleria) con 592 aziende e un'incidenza del 17%, infine la grafica e la fotografia con 382 attività (11%). I mestieri a più elevata incidenza artigiana nella filiera del wedding sono l’acconciatura e l’estetica che con 2.023 aziende rappresentano il 91,1% del settore, seguite da oreficeria e orologeria con 58 aziende (87,9%), gelaterie e pasticcerie con 262 imprese (81,6%), i fotografi che sono 161 (80,1%), i trasporti e noleggio con conducente (68 imprese, 73,1%), la pasticceria fresca (32 imprese, 71,1%) e l’abbigliamento (237 aziende, 68,7%).

“Non c'è dubbio che siano cambiate le abitudini dei consumatori anche su questo fronte - sottolinea il presidente Oscar Bernardi - Registriamo una maggiore cautela, una grande attenzione al prezzo e una propensione all'acquisto di pacchetti che comprendano più prodotti e servizi per la cerimonia, dall’abito all'acconciatura o al catering. Per le imprese artigiane questo cambiamento rappresenta una nuova sfida, ma non ho dubbi che riusciremo a coglierla puntando sul gioco di squadra".

La tenuta di questa filiera ha anche un’importante ricaduta sul mercato del lavoro. L’incidenza dell’occupazione nell’artigianato trevigiano è particolarmente forte nei servizi di parrucchieri ed estetiste, con l’88,9% dell’intero comparto e 4.172 addetti impiegati, nella produzione di pasticceria fresca con l’87,9% e 167 addetti, nelle attività fotografiche e nelle legatorie con l’83,8% con 263 addetti totali, nel noleggio autovetture con conducente con il 78,1% e 121 lavoratori, nel confezionamento di abbigliamento con il 48,1% che dà lavoro a 625 persone. Tutti settori dove l’incidenza dell’artigianato trevigiano è più forte rispetto alla media regionale.


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