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22 luglio 2024

Lavoro

Mercoledì 24 luglio è il tax free day per le imprese castellane

Il total tax rate è del 56,40%, in leggera diminuzione rispetto ai due anni precedenti

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imprenditori castellana

CASTELFRANCO VENETO – Mercoledì 24 luglio cadrà il Tax Free Day per gli imprenditori della Castellana, ovvero il primo giorno del 2024 in cui i titolari di impresa inizieranno a lavorare per sé stessi e non più per pagare tasse e contributi allo Stato. Per la CNA del mandamento di Castelfranco è un giorno di festa, che non manca di celebrare ogni anno, anche per portare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori pubblici sul tema della pressione fiscale e contributiva, sempre troppo alta e scarsamente incentivante per chi fa impresa. L’Associazione artigiana offrirà quindi un aperitivo con buffet ai suoi imprenditori associati ma anche alle partite Iva che volessero cogliere l’occasione per avvicinarsi al sistema associativo e contribuire alle battaglie a favore del mondo dell’artigianato, della piccola impresa e delle professioni.

 

L’evento si terrà mercoledì 24 luglio, alle ore 19.45 presso la sede di CNA Castelfranco in via delle Querce 5. Il total tax rate (Ttr) relativo all’anno fiscale e contributivo 2023 rimane particolarmente elevato ma in flessione rispetto agli anni precedenti: 56,40%. Nel 2022 era stato il 57,50% e nel 2021 il 57,30%. Sempre comunque più alto del 2019 quando la pressione fiscale e contributiva complessiva sulle imprese castellane si era attestata al 53,50% e il tax free day era caduto il 16 luglio. «Il calo di un punto percentuale nel 2023 rispetto agli anni precedenti – spiega Roberto Ghegin, direttore di CNA mandamento di Castelfranco Veneto – è dovuto all’abolizione dell’Irap per le ditte individuali e i lavoratori autonomi inserita nella legge di bilancio 2022 che ha portato un po’ di risparmio per alcune categorie di imprese». Il calcolo del Ttr viene fatto sul reddito di una ditta artigiana in snc (due soci e un dipendente), presa come campione, che dichiara un imponibile di 60 mila euro annui. Alle aliquote Irpef, vanno aggiunte le addizionali regionale e comunale, l’Ires, l’Irap, Imu, tassa pubblicità, tassa rifiuti, le imposte ipotecarie e catastali, le tasse di registro, l’Iva e naturalmente i contributi previdenziali Inps che, per il settore artigiano, variano dal 24 al 25%. Da questo conteggio non si è tenuto conto degli aumenti delle tariffe dei servizi alle imprese, dell’energia, dell’acqua, delle accise sui carburanti, quindi è comunque una stima al ribasso.

 

«La pressione fiscale sulle imprese va drasticamente ridotta perché disincentiva l’avvio di nuove imprese che, dopo i primi anni di regimi agevolati se adottano il regime forfettario, si trovano a dover lavorare quasi sette mesi per lo Stato – afferma Gianpaolo Stocco, presidente di CNA Castelfranco -. Va inoltre ridotta e semplificata la burocrazia che ha un costo indiretto, sempre più pesante, sulle imprese. Da ultimo vanno menzionati i questionari obbligatori dell’Istat, con minacce di sanzioni se non vengono compilati». Con l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica ci si attendeva un alleggerimento degli adempimenti in capo alle imprese e ai professionisti, invece, secondo quanto denuncia CNA Castelfranco, gli adempimenti fiscali “inutili” sono aumentati e, in più, sono aumentate le verifiche “fuori luogo” da parte dell’Agenzia delle Entrate, che manda anche in questi giorni delle pec con richieste di chiarimenti sulle dichiarazioni dal 2020 al 2022. «C’è poi il tema del concordato preventivo biennale – continua e conclude Ghegin -. Siamo in attesa della circolare definitiva con dei chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su tutti i dubbi sollevati dalle imprese e dai loro professionisti; così le aziende, non sapendo ancora se beneficiarne o meno, devono rimandare a settembre la decisione se accettare o meno le proposte di concordato biennale con il fisco». Per CNA eliminare adempimenti inutili significa far risparmiare tempo e risorse alle imprese e sarebbe una scelta economica vantaggiosa e nella direzione della maggior produttività ed efficienza delle imprese già sottoposte ad un carico fiscale e contributivo che non ha uguali nei Paesi Europei.


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