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27 luglio 2024

Lavoro

Ritenuta sui bonifici dall’8 all’11%: una “bastonata” per le PMI

La misura, che entrerà in vigore dal 1º marzo, sfilerà alle piccole imprese 1,22 miliardi di euro

| Roberto Silvestrin |

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cna treviso

La legge di bilancio ha alzato dall’8% all’11% la ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione e efficienza energetica delle abitazioni e degli immobili delle imprese che concedono le detrazioni fiscali. Una “bastonata” che sottrae alle piccole imprese liquidità per 1,22 miliardi di euro, secondo la stima effettuata del Governo.

 

«Chiediamo da anni che la riducano dall’8% al 4%, invece l’anno innalzata all’11% - protesta Luca Frare, presidente di CNA territoriale di Treviso -: è un’operazione che ci lascia interdetti e che avrà ricadute pesanti sul settore». La ritenuta venne introdotta dall’art. 25 del DL 78/2010 a partire dal 1° luglio 2010, originariamente fissata al 10%, poi scesa al 4%, per essere poi stabilita nella misura dell’8% dal 1° gennaio 2015. Tra un mese, l’incremento all’11% della ritenuta operata dagli istituti di credito e da Poste Italiane all’atto di accredito dei pagamenti eseguiti con bonifici “parlanti” dai contribuenti determinerà una riduzione della liquidità delle imprese che eseguono i lavori edilizi per i quali spettano le detrazioni fiscali. Insostenibile. La banca dati degli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità) è cristallina: su 100 euro di ricavi il reddito per l’impresa è poco più di 10 euro.

 

«Significa che il Governo si è messo in testa di chiedere alle imprese di anticipare il 110% del reddito – dice Frare -. In questi casi la creazione di un credito d’imposta è certa, come è certo che se l’imprenditore vuole recuperare il credito, avvalendosi della compensazione, è costretto a pagare un professionista per il visto di conformità o aspettare lunghi anni per ottenerne il rimborso». «E non vengano a raccontare che l’aumento della ritenuta serve a combattere l’evasione! – conclude il presidente di CNA -. Per combattere l’evasione è sufficiente anche una ritenuta dello 0,1%, tanto basta alle banche per comunicare all’Agenzia delle Entrate il pagamento effettuato all’impresa».

 


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