"A Natale acquistiamo prodotti locali". Al via la campagna del CNA di Treviso
Intervista al nuovo direttore Mattia Panazzolo: "Questa pandemia sta aumentando il divario tra imprese più o meno evolute. Ora vanno sostenuti i settori più colpiti"
TREVISO - Mattia Panazzolo è direttore di CNA a Treviso dallo scorso luglio. Ha una laurea magistrale in Relazioni Internazionali, un master e un'esperienza come consulente del Lavoro. Lo abbiamo intervistato per sapere innanzitutto qual è lo stato di salute dell'artigianato in questo periodo di pandemia. "La situazione è molto diversificata in base alla tipologia di settore. Rimane senz’altro critica per il comparto fieristico e degli eventi, per il trasporto, per il noleggio con conducente, per la produzione di macchinari industriali a forte vocazione esportatrice, per la filiera artigiana collegata alla ristorazione e, naturalmente, per il turismo. Stanno invece reggendo bene altri settori come il comparto casa e l’impiantistica. Quest’ultimo, grazie alla spinta dovuta agli incentivi pubblici, in particolare il Superbonus 110%, sta addirittura facendo fatica, in questa fase, a reperire manodopera".
Quali le principali criticità ?
Questa pandemia sta fungendo da acceleratore di alcune dinamiche. Tra le imprese del nostro territorio vedo aumentare il divario tra le “evolute” e le meno evolute. Le aziende che, prima della pandemia, avevano già lavorato su alcuni asset strategici hanno risposto alla nuova crisi riposizionandosi velocemente e, in alcuni casi, persino conquistando nuove fette di mercato. Invece le imprese che erano rimaste indietro su fronti quali la digitalizzazione, l’efficienza dei processi, l’innovazione tecnologica, la comunicazione, ora stanno un po’ inseguendo per cercare di recuperare.
L'economia dalle nostre parti come sta andando invece?
Se parliamo invece più in generale della salute della nostra economia, vediamo che la situazione di incertezza diffusa ha comportato una minore propensione all’investimento sia da parte delle aziende che delle famiglie con l’effetto di congelare il sistema che rischia ora di entrare in recessione. Nella nostra provincia, un lavoratore dipendente su tre ha subito un’erosione di reddito essendo finito in cassa integrazione durante i mesi più duri della pandemia mentre le aziende hanno subito un crollo degli ordini.
Cosa è necessario fare adesso?
Serve ora rilanciare consumi e investimenti per rimettere il Paese a correre. Non possiamo stare fermi, l’Asia ha già ripreso a marciare bene.
Come valuta i ristori messi in atto dal Governo?
Il Governo ha oggettivamente fatto molto in questi mesi per sostenere imprese e lavoratori. Ora vanno via via affinati i criteri perché la spesa pubblica sia efficace ed efficiente e continui a sostenere solo i settori più colpiti, che andranno certamente accompagnati più a lungo degli altri. Abbiamo già visto, con la ripresa che c’è stata in estate e in autunno fino alle nuove limitazioni, che il sistema ha la capacità di riprendersi velocemente. Servono ora urgentemente misure pubbliche che favoriscano gli investimenti privati e i consumi. Un provvedimento come il Superbonus 110%, ad esempio, va pienamente in questa direzione. L'innovazione tecnologica delle Pmi va inoltre profondamente incentivata con strumenti accessibili soprattutto alla piccola impresa.
CNA, da parte sua, quali interventi ha messo in campo a favore delle imprese?
In questi mesi complicati anche la nostra Associazione si è innovata rapidamente per riuscire a stare a fianco delle imprese nelle modalità consentite. Abbiamo messo in campo strumenti nuovi, come la informazione, la formazione e l’assistenza a distanza, e offerto contenuti e consulenze per aiutarle a rimanere aggiornate e a ripensare e riprogettare il proprio business.
I suoi associati cosa le dicono?
Molti imprenditori e professionisti si sono accorti che essere parte di un sistema associativo fa la differenza in particolare nei momenti di difficoltà perché vale il detto che l’“unione fa la forza”. In questo momento, stiamo offrendo in particolare molta formazione sul Superbonus e, con il ciclo sulla space economy, cerchiamo di stimolare le nostre imprese ad alzare le antenne e a ricercare sempre nuovi mercati. Opportunità continuano ad essercene per chi è in grado di intercettarle.
Avete avviato una campagna natalizia all'insegna del "comprare locale"...
Le piccole imprese costituiscono il 99% del nostro sistema produttivo e sono responsabili del 66% degli occupati. Il benessere di cui beneficiamo dipende in larga parte dalla loro esistenza e dal loro operare nelle nostre comunità. Le nostre ditte e i nostri commercianti in questi mesi hanno stretto i denti. Il nostro appello è: “A Natale diamo loro una mano comprando prodotti locali”. Il consumatore ha un grande potere di scelta, che per queste feste scelga con una maggior attenzione e sensibilità rivolte al proprio territorio. Dandoci tutti una mano a vicenda, ce la possiamo fare per uscire da questa crisi più forti e più coesi di prima.