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17 gennaio 2025

Treviso

"No war", a Treviso presidio contro la guerra in Ucraina

Mobilitazione venerdì, alle 18, in piazzetta Aldo Moro

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

presidio contro la guerra

TREVISO - Treviso contro la guerra. Domani, venerdì 25 febbraio, alle 18, in piazzetta Aldo Moro si svolgerà il presidio di protesta contro la guerra in Ucraina. La mobilitazione è organizzata dal centro sociale Django, Adl Cobas e Coordinamento degli studenti medi, a cui aderisce anche Colazione Civica per Treviso.

“La guerra, una condizione che sembra affare di un altro stato, di altri luoghi. Uno spettacolo violento che riguarda popolazioni lontane, di cui raccogliamo testimonianze attraverso i media o dai racconti di chi supera viaggi inenarrabili, qualcuno che ha altri ceppi linguistici, un altro colore della pelle”, scrivono gli organizzatori. “Molto è stato scritto, molto viene detto sulla legittimità delle pretese ucraine o russe sulla regione al centro del conflitto. URSS, Rus di Kiev. Le responsabilità della Nato e la corsa al controllo di territori strategici, storie che cercano di giustificare la ricerca d’egemonia. Quel che sappiamo, quel che dobbiamo dire è che la guerra tra stati uccide quelli come noi. Uccide i civili, li costringe ad uccidere in nome della fame di potere di pochi, in nome di equilibri geopolitici che non guardano al benessere delle popolazioni coinvolte, né che si vinca né che si perda. Quel che possiamo dire è che si utilizza la retorica dell’appartenenza nazionale per giustificare una guerra che ha delle profonde motivazioni economiche”.

“Non possiamo rassegnarci all’idea che anche in Europa riprendano gli scontri armati, i bombardamenti, le stragi di civili”, scrive Coalizione Civica. “Stiamo da un'unica parte, quella dei popoli, di quello ucraino che subisce la guerra tra le proprie case, di quello russo oppresso da un regime oligarchico e di quello bielorusso la cui terra è divenuta base di partenza delle operazioni militari russe. La guerra non è mai la soluzione, la logica delle "sfere di influenza" che si avvicinano troppo l'una all'altra neppure. Chiediamo che in Ucraina tacciano le armi  e che l'Europa parli con un'unica voce per il ritorno del confronto internazionale e della pace”.

 


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Isabella Loschi

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