BLITZ IN UN LABORATORIO TESSILE CINESE
Condizioni di lavoro disumane e igiene zero
| Laura Tuveri |
Postioma di Paese - Lavoravano tante ore al giorno e in un ambiente assolutamente carente dal punto di vista igienico. Scoperto l’ennesimo laboratorio tessile gestito da un cinese che assoldava connazionali costringendoli a turni di lavoro massacranti, dalle 9 alle 23.30, con una pausa pranzo alle 12.30 e alle 18.30 e uno spuntino serale alle 22.
Sopra: un momento della conferenza stampa in Questura
Il blitz è stato compiuto stamani, giovedì 6 novembre, verso le otto di mattina dagli uomini della Questura di Treviso, delle Fiamme Gialle, dei Vigili del Fuoco, dell’ispettorato del Lavoro e della polizia Locale di Paese, una task force che ha coinvolto 25 persone. Confezioni e abbigliamento Mary, questo il nome dell’azienda, produce jeans e pantaloni e si trova in via Pastore 9 a Postioma di Paese. E’ regolarmente iscritta alla Camera di Commercio di Treviso dallo scorso agosto e appartiene al 35enne Wang Weinjong. Al momento dell’irruzione, in un locale del capannone, una sorta di scantinato, è stato trovato anche un bimbo di un anno che dormiva assieme alla sua mamma su un guanciale di fortuna.
Altri posti letto fatiscenti sono stati trovati in un’abitazione attigua al laboratorio, sempre di proprietà di Weinjong, per non parlare dei fornelli dove gli operai si preparavano pranzo e cena che sono assolutamente non a norma e che facilmente avrebbero potuto causare un incendio. Al momento del blitz, 22 persone stavano lavorando. In tutto le postazioni di lavoro erano 48. Mangiavano e dormivano, a turno, in un ambiente assolutamente inadeguato.
Nell’azienda lavorano come segretarie anche due donne italiane di circa 35 anni che abitano nei pressi dell’azienda. Sono regolarmente assunte. In queste ore la Questura pullula di cinesi, per la precisione 48. Ai 22 lavoratori dell’azienda di Postioma, se ne aggiungono altri 26 che sono stati scovati in altri due laboratori tessili, a Montebelluna e a Caerano, a seguito di altre due operazioni. Molto probabile che 16 siano clandestini. Tornando all’azienda di Postioma, oltre a essere sfruttai, gli operai erano anche controllati attraverso una telecamera.
Un occhio elettronico era stato collocato anche all’esterno, molto probabilmente per monitorare l’arrivo di ospiti “indesiderati” come quelli che sono piombati li questa mattina. Oggi, per fortuna, la telecamera era spenta.