Per una città sicura? "Niente kebab a cena". Sindaco di Padova ordina chiusura alle 20
PADOVA - Per una città sicura? Niente kebab a cena.
Parole (e ordini) del sindaco leghista di Padova Massimo Bitonci che ha firmato una nuova ordinanza con cui obbliga i rivenditori di kebab e i minimarket etnici presenti nei dintorni della stazione ferroviaria a chiudere entro le 20.
Bitonci - verrebbe da pensare - si preoccupa per la dieta e la digestione dei suoi cittadini, consapevole che un kebab, con tanto di salse, ha circa 800 kcal e non è proprio l'alimento più digeribile. Invece no: il sindaco pare abbia ordinato la chiusura anticipata di kebab e minimarket per ben altri motivi, che (all'apparenza) non hanno nulla a che vedere con la promozione di una sana alimentazione.
"L'ordinanza si è resa necessaria a seguito di alcune aggressioni a danni di persone, schiamazzi, furti e ripetuti episodi di spaccio che si sono verificati nella zona - ha spiegato Bitonci - Il recente pronunciamento del Consiglio di Stato sull'ordinanza relativa alla chiusura anticipata di sale slot, presa ad esempio da numerosi colleghi in Italia, ci autorizza a limitare gli orari di apertura anche di questo genere di locali".
Che con un kebab in pancia ladri e spacciatori si diano più da fare è un fenomeno sociologico ancora da studiare, ma secondo Bitonci il cibo etnico e la carne arrostita attirerebbero i malviventi e spingerebbero le persone a emettere fastidiosi "schiamazzi". "Il nostro lavoro per una Padova sicura prosegue senza sosta, con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione", è il commento di Bitonci, fiero dell'ordinanza appena firmata.
Il sindaco di Padova non è nuovo nell'imposizione di inusuali divieti: aveva detto "no" al ramadan, alle feste nel parco, ai papiri di laurea. Aveva vietato di girare con grossi sacchi, di sdraiarsi sulle panchine e di appoggiare le bici ai pali. Ora, dice no al kebab: dopo le 20 pare sia molto pericoloso.