29 novembre 2024
Categoria: Persone - Tags: papa bergoglio; coca; Bolivia
Emanuela Da Ros | commenti |
Ho dato al post un titolo irriverente.
“La Coca Papa.
”
Ma non volevo essere irriverente, solo simpatica. Quasi come papa Bergoglio che (lo sanno i due lettori più un coniglio che mi clikkano, per sbaglio o noia probabilmente) in questi giorni sta sudamericando tra una standing ovation che neppure Michael Jackson.
Traducendo dal folle (il mio lessico dettato da un caldo che adoro all'ennesimo fahrenheit), papa Bergoglio sta incontrando Quel sud ovest del Mondo che per noi che viviamo inscatolettati sugli scaffali dell'Occidente (reparto Eurozona, cioè frigidaire) ha un sentore di caffé, cacao, treccine reggae e aspirazioni esotiche.
Il papa per fare il suo viaggiovisita ha indossato la chuspa, cioè una borsetta fatta apposta per contenere le foglie di coca.
Prima della sua partenza, pare avesse annunciato di volerle pure masticare quelle foglie così ohmammaout per noi. Poi non so se l'ha fatto. Perché ho seguito poco il papa.
Nel senso che io non mi sono mossa da casa. E ho legiucchiato gli eventi globali/locali dalla distanza-di-sicurezza del mio numero civico.
Tra le notizie che hanno attratto la mia attenzione ovviamente c'era la riforma della scuola (che comunque - lo dico a beneficio di James, il coniglio - a settembre non cambierà di una virgola: resterà taleequale come la ricordavamo noi da ragazzi e come la ricordavano i nostri genitori e nonni, coi banchi, la lavagna, il gesso che si spezza e le interrogazioni coi voti).
Ho glissato - devo ammetterlo - le news sui vitalizi (1500 deputati ce l'avevano a rischio, perché condannati in via definitiva, ma soltanto una quindicina o forse meno se lo sono visto togliere, e comunque erano già straricchi di loro per cui il vitalizio era come uno stuzzicadente), le news sui migranti che continuano ad arrivare e a morire tentando di farlo e che vengono accolti sì, ma con riserva. E con uno sbuffo (che non è il tornado che ha colpito Dolo).
Ho dato un'occhiatina veloce anche alla questione greca, perché è come una telenovela. Voglio dire: da due tre mesi a questa parte anche se te ne perdi una puntata non ti sei perso nulla, nemmeno se non hai assitito/tifato per il colpo di scena referendario.
Altro? Ma ci siete ancora?
Be', mi pare di perdere colpi. L'Isis, il terrorismo internazionale, la corruzione, la mafia pure a Romacapitale, i disastri climatici, gli squilibri planetari, la miseria e la malaria e la carta igienica con la foglia d'oro destinata a pochi ricchissimi, il calcio e il giro di Francia, Sky e le centraliniste che rompono all'ora di pranzocenariposinobagnodoccia, le creme autoabbronzanti, le frange vero must della collazione autunno 2015, il bollo dell'auto, l'anguria troppo "fatta", i pinoli a 100 euro al chilo (mi racconta l'amico Costantino), i pomodori quasi pronti nell'orto e i formaggi fatti col latte in polvere ma l'Italia non ci sta. Insomma: le notizie sono davvero sempre quelle: una specie di insegna d'osteria che ci vai perché sì.
E magari non hai nemmeno la chuspa al collo.
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