GRILLINO OFFESO DAL SINDACO BRUNELLO
Gli attivisti erano andati a riprendere il consiglio comunale di Quinto nell'ambito dell'operazione "Fiato sul collo". Il sindaco glielo ha impedito
| Laura Tuveri |
Quinto di Treviso - “Non meriti neanche di vivere nel comune di Quinto! Sei un cittadino disperato!”. Lo avrebbe detto il sindaco di Quinto, Dino Brunello (in foto) a Dante Nicola Faraoni, attivista de “iGrilli Treviso Meetup 40”, al termine del Consiglio comunale dello scorso 23 dicembre, in sala consigliare, dove Faraoni, assieme ad altri membri del sodalizio, si era recato per dar vita all’operazione ”Fiato sul collo” che i Grillini di tutta Italia stanno portando avanti con il duplice obiettivo di stimolare la partecipazione democratica dei cittadini attraverso una maggiore informazione e rendere trasparente l’agire delle Amministrazioni comunali.
Per la seconda volta “iGrilli Treviso Meetup 40” si sono recati al Consiglio comunale di Quinto armati di telecamere per riprendere l’assise. Quello che è successo durante e soprattutto dopo il Consiglio comunale di Quinto, secondo Faraoni ha veramente “del comico e allo stesso tempo dell'inquietante”.
Il seguace di Beppe Grillo racconta che assieme ad altri attivisti quella sera, come già fatto lo scorso 26 novembre, era andato a riprendere la seduta del consiglio comunale, solo che questa volta il sindaco Brunello, li avrebbe letteralmente aggrediti verbalmente. “Avevamo sia a voce che tramite lettera scritta e protocollata avvisato il sindaco e il consiglio della nostra iniziativa.
Il sindaco di Quinto – spiega Faraoni - anche se a fatica aveva acconsentito alla nostra iniziativa, facendo votare in aula consiliare il consenso all'unanimità degli aventi diritto. Tutto corretto e regolare: abbiamo video registrato tutta la seduta rispettando le istruzioni che il sindaco ci aveva raccomandato. Il 23 ci siamo ripresentati di nuovo per riprendere la seduta, perchè all'ordine del giorno c'era la discussione sul programma di bilancio per l'anno 2009.
Il sindaco, sorprendendo tutti i presenti, rimangiandosi le sue stesse autorizzazioni, ci ha letteralmente impedito di riprendere la seduta! Non solo ci ha impedito di riprendere, ma ha preteso che le telecamere, seppur spente, fossero portate fuori”. In difesa dei grillini si è schierato solo il consigliere di opposizione Rachello Giorgio che ha nettamente preso le distanze dalla decisione del sindaco.
“Noi Grilli - prosegue Faraoni - abbiamo accettato il voltafaccia del sindaco Brunello perchè non era nei nostri obbiettivi disturbare la seduta. Sta di fatto che prima della conclusione la capogruppo di maggioranza ha letto un estratto dal Blog di Beppe Grillo dove a suo avviso c'erano le motivazioni che giustificavano la decisione del sindaco Brunello a vietare le riprese per salvaguardare il diritto alla “privacy”.
Sinceramente a noi veniva da ridere nel sentire che un consigliere nel pieno delle sue funzioni, durante un'assemblea pubblica, debba difendere la propria privacy!”. Dopo la chiusura dei lavori consiliari, l’attivista si alza in piedi chiedendo a gran voce perchè durante le riprese del mese scorso i termini della difesa della privacy non erano stati sbandierati, mentre questa volta si.
A quel punto il sindaco pronuncia le frasi di cui sopra. Il grillino sostiene anche che “L’alterazione del sindaco è arrivata al limite della tolleranza nel momento in cui si è avvicinato minacciosamente ad un palmo dal naso di alcuni grillini che minacciava agitando vorticosamente mani e braccia.
Con la tensione che era arrivata a mille qualcuno ha temuto pure lo scontro fisico, ma non è nello stile dei Grilli accettare certe provocazioni”. Il comportamento del sindaco Brunello ha particolarmente colpito i grillini anche perché qualche sera prima erano stati al Consiglio comunale di Carbonera e il sindaco Bonato li aveva addirittura ringraziati della partecipazione.
I grillini, poi, riprendono anche tutte le sedute del consiglio comunale di Treviso, senza destare l’irritazione di nessuno. “Il primo cittadino di Quinto perde le staffe e offende i suoi concittadini solo perchè vogliono far fede all'articolo 21 della nostra Costituzione che sancisce il diritto all'informazione. Probabilmente la tolleranza e il rispetto delle regole democratiche non fanno parte delle conoscenze del sindaco Dino Brunello. Come è nostro diritto – promette Faraoni - ritorneremo a riprendere il prossimo Consiglio comunale per difendere il diritto all'informazione e dare ai cittadini di Quinto uno strumento di verifica e di trasparenza dell'operato della giunta e del suo sindaco: nessuno può toglierci questa libertà civile”.