CONEGLIANO - Incontri con l’autore, mostre d’arte, musica. Quando si sono abbassate per l’ultima volta le saracinesche del Quartiere Latino, la sera di martedì 17 novembre, Conegliano ha perso un pezzetto della sua anima. Oggi non si sa ancora cosa sarà della famosa libreria, ma per il momento gli scaffali sono vuoti e l’attività cessata. Lo storico titolare, Dino Lovat, potrebbe lasciare il posto al giovane collaboratore che ha promesso un tentativo di salvataggio dell’attività, Riccardo Huser. In attesa di novità, prevale la tristezza per una chiusura solo in parte annunciata dai cartelli di maxi sconti (il 50 per cento su tutti i libri) che nelle ultime settimane di lavoro avevano incuriosito (e insospettito) i clienti.

L’amministrazione comunale di Conegliano ha ringraziato Lovat, e ha promesso di interessarsi alle sorti del Quartiere Latino, che per Conegliano è stato molto più che una libreria. In 26 anni, i grandi nomi della letteratura sono passati tutti per il civico 34 di via XI Febbraio, diventato l’indirizzo della cultura a Conegliano. Anche solo per una visita, se non avevano un libro da presentare. Andrea Zanzotto, Daniel Pennac, Isabelle Allende, Corrado Augias, Marcela Serrano, Stefano Benni, Vittorio Zucconi, Giampaolo Pansa, Mauro Corona, Gian Antonio Stella, Giorgio Faletti sono solo alcuni degli ospiti del Quartiere Latino. In particolare fino a metà degli anni Duemila, il negozio è stato un crocevia di grandi firme e volti noti della cultura. Tutti hanno lasciato un pensiero, una dedica scritta a Lovat e ai suoi collaboratori: dall’«abrazo chileno» di Isabel Allende alla dedica di Augias, che recita: «Le librerie come le vostre non sono solo spazi commerciali, svolgono funzioni educative insostituibili».

E ancora, le mostre d’arte a cura di Corrado Castellani, le rassegne come Antenna Cinema, i live di vari interpreti nelle domeniche musicali, le semplici “passeggiate” di tanti clienti nel mare di libri, fino all’angolo lettura in fondo alla libreria, affacciato sul Monticano. Oltre alla certezza di un servizio di libreria “vera”, con i quarant’anni di esperienza del libraio Lovat, non replicabili nelle librerie delle grandi catene che occupano i centri commerciali.