Da Idomeni a Treviso, i ragazzi raccontano ciò che è stato
Appuntamento al centro sociale Django venerdì 1 aprile
TREVISO - Sono tornati dal campo profughi di Idomeni, dove hanno portato corrente elettrica, giochi, vestiario, beni di prima necessità e ora vogliono condividere la propria esperienza. Gli attivisti del centro sociale Django di Treviso racconteranno cosa hanno visto, portato, ricevuto e capito durante i giorni passati sul confine greco-macedone, dove a causa della chiusura delle frontiere sono bloccate oltre 12mila persone, che dopo essere fuggite dalla guerra non possono proseguire il loro cammino. Persone vittime di una politica europea che danneggia chi scappa, chi cerca di vivere. Chi ha già perso tanto e viene privato di tutto.
L'appuntamento è per venerdì 1 aprile, alle 21, presso il centro sociale Django. Nell'occasione verrà presentata anche la prossima iniziativa, che si terrà domenica 3 aprile al Brennero. “Con l'arrivo del caldo - spiegano i ragazzi del Django - ripartono gli sbarchi e le attraversate del Mediterraneo da parte di altri migranti che pure loro fuggono da guerre, precarietà e economie in crisi causate dal capitalismo, dai mercati finanziari e dalla globalizzazione. Per colpa nostra devono soffrire loro. L’Austria ha già annunciato la chiusura dei confini e quindi ai confini tra Italia e Austria si verificheranno le stesse scene di Idomeni e dei confini greco macedoni”.
Per questo il 3 aprile i ragazzi saranno al Brennero per una marcia contro l’innalzamento di quelle barriere che stanno diventando fatali.