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25 novembre 2024

Nord-Est

Poliziotto spara a moglie e si uccide con arma d'ordinanza

| Roberto Silvestrin |

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Poliziotto spara a moglie e si uccide con arma d'ordinanza

di Rosanna Codino

 

VENEZIA- L'incubo della separazione, il timore di vedersi privare di moglie e figli, ha armato la mano di un poliziotto che, dopo aver ucciso la compagna, ha rivolto stamane l'arma verso se' e si è tolto la vita.

 

I giorni di ferie dovevano servire per Luigi Nocco, 53 anni, ispettore di Polizia in servizio all'ufficio immigrazione della Questura di Venezia, per ricucire i dissapori con la moglie, una crisi che li aveva pian piano allontanati, nonostante vivessero ancora sotto lo stesso tetto, quello di una villetta modesta ma decorosa di Dogaletto di Mira, nel veneziano.

 

La casa in via Trieste, alla fine di una strada di ghiaia, era stata scelta da poco; prima la coppia abitava a Marghera, vicino al luogo di lavoro di lui. Ma per Sabrina Panzanato, 52 anni, infermiera da molti anni del reparto di neurologia dell'ospedale all'Angelo di Mestre, dopo mesi di incomprensioni l'unica strada rimasta era sembrata quella della separazione.

 

Ne aveva parlato anche stamane con l'uomo, prima in maniera pacata poi con toni sempre più alti e concitati, lontano dalle orecchie dei figli, un bimbo di 12 anni e una ragazzina di 15, che in quel momento si trovavano altrove. La discussione, come hanno testimoniato i vicini, era però degenerata, lo scambio verbale era finito per diventare per l'infermiera la rivendicazione ostinata e senza ritorno di un futuro diverso.

 

Lontano dal marito e dal loro passato. Repentinamente le frasi secche, ultimative, gettate l'uno contro altra in cucina, hanno lasciato spazio alla paura. Quando Sabrina ha realizzato che l'uomo voleva farle del male, è corsa disperatamente all'esterno della casa gridando, nel tentativo di salire sulla sua Fiat Punto e darsi alla fuga.

 

Ma Nocco l'ha raggiunta e con freddezza ha sparato un colpo con la pistola d'ordinanza, raggiungendola al collo. Quando l'ha vista a terra, senza più vita, ha rivolto l'arma contro di se' e si è sparato un proiettile alla tempia. Tutto, attorno a Luigi e Sabrina, parla anche oggi di normalità. I colleghi dell'uomo sono sbigottiti e increduli, raccontando di un poliziotto serio e scrupoloso.

 

"Sembrava una famiglia tranquilla tutto sommato - dice un vicino avvicinato dai cronisti -. Poi sa...". E' lui uno dei pochi testimoni ad aver visto l'epilogo della tragedia. "Siamo scesi in strada - spiega - per capire cosa stava accadendo, ma ormai era troppo tardi". Il Pm Fabrizio Celenza conferma che sono stati esplosi solo due colpi, entrambi fatali.

 

Per il resto sono i colleghi di Nocco a tentare di chiarire, in queste ore, i contorni di questo omicidio-suicidio. Si tratta del quarto femminicidio accaduto nel veneziano nel giro di meno di due mesi.

 



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Roberto Silvestrin

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