Vittorio Veneto aspetta centinaia di migliaia di persone per il Centenario
Presentate all'università Cattolica di Milano le iniziative della città
| Chiara Martinoli |
VITTORIO VENETO - Nel centenario della Prima Guerra Mondiale, Vittorio Veneto lancia la manifestazione Quando scoppia la pace, otto mesi di eventi artistici e culturali da aprile a novembre 2018. L’iniziativa è stata presentata dal sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
All’incontro era presente, oltre a Maurizio Cecconi, responsabile di Villaggio Globale International, la società che cura l’organizzazione generale del calendario di manifestazioni, anche Dimitri Ozerkov, capo del Dipartimento d’Arte Contemporanea dell’Ermitage di San Pietoburgo e curatore della manifestazione. Ozerkov si occuperà di selezionare dieci artisti stranieri under 40, provenienti ciascuno da uno dei paesi che ha partecipato alla Grande Guerra: «A loro chiederò di realizzare delle opere che parlino di pace», spiega il curatore. Le opere d’arte rimarranno poi nella città anche al termine della manifestazione.
Due le parole chiave, secondo il Sindaco Roberto Tonon: internazionalità e partecipazione. «A Vittorio Veneto siamo meno di 30 mila abitanti – spiega – ma a quest’iniziativa hanno preso parte decine di associazioni e aziende private». Tonon non nasconde gli sforzi per raccogliere i fondi necessari a un’iniziativa così imponente: «I bilanci degli enti locali, si sa, non sono floridi. Al momento abbiamo superato i 200mila euro, ma il budget complessivo è oltre mezzo milione di euro».
Una spesa non indifferente, ma motivata: secondo le ipotesi, l’iniziativa richiamerà un numero molto elevato di turisti. «Stimiamo un afflusso di oltre 100 mila persone», sottolinea Barbara De Nardi, Assessore al Centenario della Grande Guerra. Intanto Vittorio Veneto si fa conoscere anche all’estero, con le fotografie del Fondo Marzocchi in mostra al Pentagono di Washington e un’esposizione prevista per il mese di Agosto a Londra.
«Vogliamo che il nome della nostra città si leghi alla promozione della pace – conclude Tonon – è questo il vero messaggio del Centenario».
Chiara Martinoli