Nuove puntualizzazioni sulla Fonderia di Montebelluna
Provincia, Comune e Arpav contestano il Comitato Aria Pulita di Montebelluna che risponde: “Abbiamo solo pubblicati i dati Arpav”.
MONTEBELLUNA – In un comunicato congiunto di Provincia, Comune di Montebelluna e Arpav si legge che “alcune affermazioni non corrispondono alla realtà”, in relazione a quanto dichiarato ieri in un una nota del Comitato Aria Pulita. Le tre istituzioni precisano poi riferendosi al benzene che: “Le difformità sono state prontamente comunicate da ARPAV agli Enti competenti, i quali si sono attivati conseguentemente – la nota poi sottolinea l’impegno della Fonderia -. La ditta, a seguito di tale provvedimento, ha impegnato un investimento di circa 2 milioni di euro, necessario anche per garantire il rispetto dei limiti più restrittivi per le diossine a partire dal 1 gennaio 2019”.
Il comune di Montebelluna spiega poi di aver chiesto e ottenuto dall’Arpav una campagna di monitoraggio, effettuata con un’apposita centralina, messa a disposizione dalla Regione Veneto, posizionata nel dicembre 2018 nelle vicinanze della ditta e in grado di rilevare un elevato spettro di sostanze inquinanti e rimarrà attiva a Montebelluna fino a giugno 2019. “Si tratta di una campagna di rilevazioni e campionature che mai era stata eseguita a Montebelluna – si legge - e ha lo scopo di avere certezze sul rispetto dei valori di qualità dell’aria al fine di garantire sia la salute dei cittadini residenti sia quella dei lavoratori all’interno dell’impresa”.
Le tre istituzioni quindi rispondo al Comitato affermando che: “Pertanto l’interrogativo del Comitato Aria Pulita su cosa stiano facendo gli enti locali, trova una risposta chiarissima: fanno il loro dovere fino in fondo e senza reticenze – segue quindi l’elenco d’iniziative intraprese per affrontare la questione, e concludono affermando - La ditta sa benissimo che il suo futuro non può prescindere anche dai riscontri che Arpav produrrà a breve con le analisi di laboratorio compiute sui campioni raccolti».
La risposta del Comitato non si è fatta attendere: “Il Comitato Aria Pulita precisa che nel proprio comunicato, si è limitato a fornire “i numeri” degli sforamenti accertati da ARPAV nel 2018 per benzene e COV, dei quali già era stata data notizia. Inoltre, ha espresso la propria preoccupazione riguardo le emissioni di diossina misurate nel 2018, pur nella consapevolezza che a tal proposito nulla potesse essere contestato all’azienda, poiché i limiti più restrittivi sarebbero entrati in vigore solo successivamente rispetto al campionamento, a partire da gennaio 2019”.
Quanto alle rilevazioni della centralina mobile, prosegue: “Pur fornendo informazioni interessanti riguardo la qualità dell’aria nei dintorni della fonderia e in altre zone della città, sono lontanissime dall’essere esaustive. Il Comitato chiede piuttosto che siano effettuate nuove rilevazioni a camino, sui punti di emissione della fonderia, perché solo lì sono stabiliti dei limiti e quindi solo lì è possibile valutare se: le emissioni di diossina sono ridotte rispetto a quanto rilevato nel 2018 in modo tale da renderle inferiori ai limiti più restrittivi imposti dall’AIA a partire da gennaio 2019; le emissioni di COV e benzene sono rientrate entro i limiti, dopo gli sforamenti misurati nel 2018”.
Il Comitato conclude quindi con una considerazione: “Lasciamo tutto il merito delle indagini e delle azioni intraprese alle autorità competenti e ringraziamo in particolare l’ARPAV per il prezioso lavoro svolto. Il nostro unico interesse è quello di ottenere adeguate rassicurazioni, sostenute da scrupolose relazioni e indagini analitiche, sull’assenza di pericoli per la salute dei cittadini e sul rispetto dei limiti alle emissioni da parte della Fonderia Corrà”.