“Nessun centro commerciale nell’area a Sant'Antonino a Treviso"
Barbisan, capogruppo della Lega, chiarisce:"L'amministrazione comunale agirà per scoraggiare l’apertura delle grandi strutture di vendita"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Nessun colosso degli acquisti a Sant’Antonino. I 38mila metri quadrati rappresentano la potenzialità edificatoria e non la superficie a destinazione commerciale, limitata al 10% del totale”. Così il consigliere regionale e capogruppo della Lega in consiglio comunale a Treviso, Riccardo Barbisan, chiarisce la situazione sull’area che corrisponde alla lottizzazione nel quartiere di S. Antonino nell’ambito del completamento del Terraglio Est, dopo l’allarme lanciato da Ascom Confcommercio sulla possibilità di un nuovo centro commerciale.
A gridare allo scandalo era stato qualche girono fa anche il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni: “Un’altra mega area commerciale nella regione più cementificata d’Italia e nella seconda provincia più cementificata de Veneto. Avevamo detto che la legge sul consumo di suolo, al di là dei condivisibili obiettivi, era assolutamente inefficace. E il progetto nell’area del Terraglio Est è l’ennesima conferma”.
“Nel Comune di Treviso con questa maggioranza non c’è alcuna volontà di facilitare l’apertura di grandi centri commerciali”, precisa Barbisan. “Nei limiti delle competenze, l’amministrazione comunale agirà per scoraggiare l’apertura delle grandi strutture di vendita e per incentivare e aiutare il commercio di prossimità. In questo senso, è già stato deliberato un aumento del 30% degli oneri per le grandi strutture di vendita. Lo possiamo affermare con una certa tranquillità, non ci saranno nuovi centri commerciali”.
“Ovviamente, la sinistra, nella persona del consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, ha strumentalizzato la questione senza le opportune verifiche - continua il consigliere - Avrebbe potuto approfondire invece di creare allarmismi al solo fine di accendere la sua campagna elettorale permanente”.
“L’occasione di questo chiarimento è utile per rendere noto e ribadire che con un emendamento alla finanziaria di un paio di anni fa, la Regione Veneto ha introdotto una norma urbanistica molto restrittiva circa l’apertura di nuove strutture commerciali di vendita sopra i 5.000 metri quadrati. Essa impone ai comuni nei quali si intende aprire tali strutture di chiedere un parere vincolante a tutti i comuni contermini”.